Possibile Abruzzo al sit in di Pescara: “Approvare subito Ddl Zan, no a trattative e tatticismi”

AbruzzoLive INTERNO

È stata l’ennesima piazza, l’ennesima mobilitazione in cui abbiamo messo la faccia, abbiamo messo i nostri corpi per chiedere l’approvazione del disegno di legge Zan”: è quanto si legge in una nota di Possibile Abruzzo.

Non c’è spazio per trattative e tatticismi, non è accettabile fare passi indietro per strizzare l’occhio al Vaticano.

“Ieri eravamo a Pescara al sit in “Piazza questo cuore tra le libertà” organizzato da Jonathan – Diritti in movimento, Collettivo Zona Fucsia, MAZÌ Arcigay Pescara, ANPI Pescara. (AbruzzoLive)

La notizia riportata su altri giornali

«Il fatto che Pd, M5S e centrodestra si stiano incartando è sintomatico di quello che dicevo «Si tratta di un progetto di legge che crea nuovi reati. (Corriere della Sera)

- I NUMERI AL SENATO: i voti favorevoli al testo del ddl Zan così com'è, senza modifiche, si attestano su una forbice che oscilla tra i 130 e i 145 sì. Determinanti dunque, sia per l’eventuale approvazione definitiva del ddl Zan che per la sua bocciatura, i voti dei 17 senatori di Italia viva (Gazzetta del Sud)

I Senatori hanno oggi una responsabilità enorme, nel voto sul cosiddetto DDL Zan contro l’ omofobia, nella piena consapevolezza di quanto il Paese e l’ opinione pubblica siano oggi divisi sull’ argomento. (Famiglia Cristiana)

Modificando gli articoli 1, 4 e 7 la legge si chiude col consenso se non di tutti, di tanti Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in una intervista alla Stampa. (DiariodelWeb.it)

Per la cerimonia hanno scelto l’abito tradizionale: bianco e scollato Silvia, in pizzo color avorio Chiara. Chiara accetta e la sua vita viene stravolta: si fidanza con Silvia, che la raggiunge ogni mese ad Amsterdam, dove studia. (Corriere Bergamo - Corriere della Sera)

Anche durante i lavori parlamentari adesso daremo il nostro contributo per migliorare e velocizzare i processi». C'è una recrudescenza del numero dei contagi, non possiamo abbassare la guardia ma mantenere sempre vigili i presidi (Il Messaggero)