Tennis: ministro immigrazione Australia, bene Corte su caso Djokovic

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“Le forti politiche di protezione delle frontiere dell’Australia ci hanno tenuti al sicuro durante la pandemia, determinando uno dei tassi di mortalità più bassi, i più forti recuperi economici e i tassi di vaccinazione più alti al mondo”, ha affermato Hawke in una nota

Roma, 16 gen. (LaPresse) – il ministro dell’Immigrazione australiano Alex Hawke ha accolto favorevolmente la decisione della Corte federale di confermare l’annullamento del visto del tennista Novak Djokovic, non vaccinato contro il covid-19. (LaPresse)

Se ne è parlato anche su altre testate

Non conosco i dettagli della vicenda, ma credo che, se non si fosse trattato di Djokovic, il tennista più forte del mondo, nessuno avrebbe fatto storie di alcun genere" Alexander Zverev dice la sua sul caso Novak Djokovic: a pochi giorni dal suo esordio agli Australian Open, il tedesco rivela le sue sensazioni riguardo a ciò che sta capitando al numero 1 del mondo. (TennisItaliano.it)

L’ufficio legale di Novak Djokovic ha spinto tanto per avere un collegio a decidere sul destino del loro cliente Il ministro dell’immigrazione australiano, Alex Hawke, ha cancellato nuovamente il visto di Novak Djokovic. (Tennis World Italia)

Se invece Djokovic venisse condannato solo dopo l’uscita dell’Order of Play, la situazione sarebbe decisamente più lineare: Caruso prenderebbe il suo posto e affronterebbe il serbo Miomir Kecmanovic. Per poter entrare, Caruso rimane in attesa che la situazione che ha coinvolto in questi giorni Novak Djokovic volga ad una conclusione definitiva. (Il Pallone Gonfiato)

2022-01-15T11:48+0100. 2022-01-15T11:48+0100. (Sputnik Italia)

https://video.repubblica.it/sport/caso-djokovic-nadal-nessun-giocatore-e-piu-importante-degli-australian-open/405886/406595 Copia Copia. (Repubblica TV)

Emergono stralci della testimonianza rese da una donna definita "agente del serbo": "Ho compilato io il modulo, ho sbagliato a non confrontarmi con Mr. Djokovic". Federica Cocchi. Una famiglia unita, in larga parte italiana. (La Gazzetta dello Sport)