Facebook sanzionata dall’Antitrust. Cosa ignorano gli iscritti al sito

Proiezioni di Borsa ECONOMIA

Cosa ignorano gli iscritti a Facebook. L’Antitrust ha contestato a Facebook pratiche commerciali del tutto scorrette.

Inottemperanza del social network. Ha preteso che Facebook pubblicasse una rettifica sull’home page del sito, sull’app e sulla pagina personale di ogni iscritto italiano.

Gli iscritti italiani al social media ignorano le logiche di marketing sottese all’uso dei loro dati personali. (Proiezioni di Borsa)

Ne parlano anche altre fonti

Con la conseguenza di indurre i predetti utenti ad assumere una decisione di natura commerciale che, altrimenti, non avrebbero preso", si legge ancora nel docimento. Risulta, inoltre, che Facebook non abbia pubblicato la dichiarazione rettificativa. (L'Unione Sarda.it)

I dati valgono un mucchio di soldi, quindi l’iscrizione non è gratuita: quando sottoscriviamo il contratto con Facebook, noi “regaliamo” a Zuckerberg la possibilità di fare soldi commercialmente. Ebbene, Facebook pare proprio non volerci sentire da quell’orecchio, perché questa dichiarazione non è mai stata pubblicata. (Il Primato Nazionale)

Con la conseguenza di indurre i predetti utenti ad assumere una decisione di natura commerciale che, altrimenti, non avrebbero preso. Per l'Antitrust la carenza di informazione persiste e risulta inoltre, che Facebook non abbia pubblicato la dichiarazione rettificativa. (Tiscali.it)

L'AGCM ha avviato un procedimento di inottemperanza nei confronti di Facebook, perché non ha rispettato le condizioni imposte nel provvedimento di fine 2018 per pratica commerciale scorretta. (HDblog)

Facebook non è gratis e non lo è mai stato: semplicemente anziché chiedere un costo d’accesso o incassare un abbonamento, monetizza i dati raccolti dai propri utenti. Inoltre, secondo il Tar, l’Antitrust ha “confutato la tesi” di Facebook sulla “completezza e chiarezza delle informazioni successivamente accessibili tramite link” interni alla piattaforma rilevando “come le informazioni in questione non fossero né chiaramente né immediatamente percepibili”. (Business Insider Italia)

Una sentenza confermata in parte anche dal TAR del Lazio che ha annullato invece una seconda sanzione relativa ai metodi di trasmissione dei dati personali a terzi. Oltre al pagamento di una sanzione da 5 milioni di euro per le suddette pratiche commerciali scorrette, Facebook avrebbe dovuto eliminare l’affermazione “è gratis e lo sarà per sempre” in quanto – sempre a detta dell’Antitrust – il guadagno deriva dall’utilizzo dei dati degli utenti. (Tom's Hardware Italia)