Primo Maggio, Mattarella: "Lavoro porterà l'Italia fuori dall'emergenza"

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La festa di una comunità che si consolida "scambiandosi gli auguri" per la Festa del Lavoro.

"Particolarmente pesante è stato l'impatto della crisi sul lavoro femminile, in questi mesi il quadro dell'occupazione femminile è diventato ancora più fragile.

la ricorrenza è stata aperta dagli interventi del Presidente dell'Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, Edoardo Patriarca, del Presidente della Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, Elio Giovati, e del Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella

La battaglia per il lavoro. (Sputnik Italia)

La notizia riportata su altri giornali

Sarà il lavoro a portare il Paese fuori da questa emergenza". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della celebrazione della Festa del Lavoro al Quirinale. (AGI - Agenzia Italia)

Tutto sembra ruotare intorno al tema della scomposizione e ricomposizione, o anche alla riconferma della attuale geografia parlamentare. L’ottica, come ogni tanto richiamano gli osservatori più acuti, è quella della scadenza per il Quirinale ad inizio del prossimo anno. (Quotidiano del Sud)

Sono 11 le persone insignite dell'onorificenza di cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella. TRENTO. Dai sanitari al personale della protezione civile. (il Dolomiti)

Il presidente della Repubblica lancia anche un nuovo appello all'unità e invita a non cavalcare lo sconforto e a rendere effettiva la svolta europea cui l'Italia ha contribuito con il Recovery plan (TG La7)

I numeri raccontano di una vera strage in un quadro occupazionale la cui grande fragilità esisteva ed era nota ben prima della crisi pandemica. Sorprende perciò in modo particolare che nella celebrazione della Festa del Lavoro che si è tenuta oggi al Quirinale non sia risuonata neppure una voce di donna! (L'HuffPost)

Ancora spurgano i miasmi della questione morale, innescata da Mani Pulite, e già si impone una “questione giustizia”, consumata tra gli incunaboli di una corporazione sempre più svilita e data in pasto a un’Italia sempre più sfiduciata. (La Stampa)