Crimini di guerra conferma e obiettivi - L'Editoriale, Bergamo

L'Eco di Bergamo ESTERI

Il soldato originario della Siberia Vadim Shishimarin, 21 anni, alla domanda se fosse colpevole dei reati di crimini di guerra e omicidio premeditato, ha risposto «sì». Il sergente era comparso in aula la prima volta il 13 maggio scorso per l’udienza preliminare, con l’accusa di aver ucciso un uomo di 62 anni nel nord-est dell’Ucraina il 28 febbraio. Rischia l’ergastolo. Secondo gli inquirenti Shishimarin era a capo di un’unità su una divisione di carri armati quando il convoglio è stato attaccato. (L'Eco di Bergamo)

Ne parlano anche altri giornali

L'altro soldato russo catturato ha detto alla corte che un altro militare aveva ordinato a Shishimarin di sparare: ma non si trattava di un ufficiale più anziano La donna: "Perché sei venuto qui, per liberarci da cosa? (la Repubblica)

Sono state queste le ultime parole del sergente Vadim Shishimarin, 21 anni, il primo soldato russo a processo a Kiev per crimini di guerra commessi in Ucraina. Il soldato è accusato di aver sparato diversi colpi con un fucile d’assalto alla testa della vittima, che era su una bicicletta (CremonaOggi)

Lo scrive la Bbc che ha monitorato la situazione, precisando di non avere notato alcuna menzione del sergente sui principali canali televisivi, mentre ci sono state importanti segnalazioni del processo da parte dei media russi indipendenti, che ora operano dall'estero. (La Sicilia)

IL CASO ​Vadim Shishimarin a processo per crimini di guerra, il primo. Quello di Shishimarin è il primo processo iniziato contro un militare russo per crimini di guerra in Ucraina. (ilgazzettino.it)

Il sergente ha detto alla corte di aver sparato al civile mentre lui e molti altri soldati russi si stavano ritirando per ricongiungersi alle loro unità in Russia. Shishimarin ha affermato quindi che un altro soldato nell’auto, che ha definito un soldato “sconosciuto” che non era il suo comandante, “mi ha detto di sparare” (Napoli.zon)

Il militare lo ha ucciso su ordine di un suo superiore, ufficialmente perché non riportasse alle forze ucraine le loro posizioni L’uomo è morto. (la Repubblica)