Sanità comasca svuotata da super lavoro, stipendi bassi e Svizzera: "Persi 714 operatori in 20 anni"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Un salto nel vuoto senza paracadute. Questa l’immagine che offrono i dati della Ragioneria Generale dello Stato relativamente al personale sanitario delle stretture pubbliche presenti in provincia di Como”. Così fanno sapere Uil Lombardia e Uil Lario e Brianza. Ecco dunque il quadro tratteggiato dal sindacato sullo stato generale del sistema salute in provincia di Como, scrivono: Si passa, nel giro di 20 anni, ad un -714: la differenza fra i 4.179 operatori in servizio nel 2002 ed i 3.465 del 2022 con, in mezzo, la breve sosta (comunque in negativo) del 2012 fermo a 3.784 figure sanitarie. (ComoZero)
Su altre fonti
Nella sola provincia di Como negli ultimi 20 anni si è passati da 4.179 operatori sanitari a 3.465, un’emorragia di 714 tra medici e infermieri che hanno preferito smettere o andarsene oltreconfine dove ci sono meno stress, più soldi e più rispetto. (IL GIORNO)
A dirlo è Gianluigi Spata (nella foto), presidente dell’Ordine dei medici di Como che nel suo bilancio di fine anno ha denunciato il problema della carenza, ormai cronica, di medici e infermieri. Occorre investire sulla sanità delle province di confine. (IL GIORNO)
L’annoso problema delle liste di attesa: per la Uil del Lario e Brianza si tratterebbe della “Cartina tornasole di un sistema che non ha saputo valorizzare il personale sanitario”. (Espansione TV)