Taxi, confermato sciopero nazionale per domani 24 novembre

Il Messaggero INTERNO

A confermare la protesta tutte le sigle sindacali, che manifestano contor il dl Concorrenza, perché ritengono che deregolamenterà il settore a beneficio delle multinazionali

Martedì 23 Novembre 2021, 14:30. . . . (Teleborsa) - E' stato confermato per domani, 24 novembre 2021, lo sciopero generale dei Taxi, che culminerà con un corteo a Roma al quale parteciperanno i tassisti provenienti da tutta Italia (Il Messaggero)

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La protesta delle auto bianche è principalmente contro il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea inseriti nel ddl concorrenza. Wetaxi, l'app per chiamare il taxi 100% italiana che per prima ha introdotto la Tariffa Massima Garantita, sostiene lo sciopero. (La Stampa)

Tutte le sigle sindacali dei tassisti hanno confermato un altro sciopero nazionale dei taxi per mercoledì 24 novembre. L’articolo del Ddl concorrenza che ha scatenato la protesta. In sostanza, i tassisti protestano principalmente contro il riordino dei servizi di mobilità urbana non di linea inseriti nel Ddl concorrenza. (QuiFinanza)

La Radio Taxi Trieste anticipa agli utenti che dalle 8 alle 22, verrà garantito solo il servizio essenziale, e dunque quello riservato alle persone con disabilità o evidenti fragilità Taxi a singhiozzo mercoledì 24 novembre, per l’adesione - anche da parte dei tassisti triestini - allo sciopero indetto a livello nazionale contro le liberalizzazioni previste dal governo, finalizzate a favorire la concorrenza nelle licenze del settore taxi e noleggio con conducente. (Il Piccolo)

Mercoledì 24 Novembre 2021, 00:10. Ancora una giornata di caos nel Centro di Roma che rischia la paralisi. Insomma, nel centro di Roma oggi si concentreranno tutti i tassisti che aderiranno allo sciopero e al corteo (Il Messaggero)

Mercoledì nero per i trasporti: le auto bianche tirano il freno a mano dalle 8 alle 22. Le auto bianche, infatti, tirano il freno a mano contro le privatizzazioni e il ddl concorrenza, quest’ultimo visto come uno strumento che “favorisce le multinazionali”. (LaPresse)

Superare l'autonomia regionale contraddice e fa venir meno i principi della programmazione territoriale, della regolazione e del livello dei servizi, della garanzia di servizio pubblico che le Regioni in questi anni hanno assicurato". (La Nazione)