A casa dell'assassino. Liti, droga e denunce. "Ma quale raptus, lui ci faceva paura"

A casa dell'assassino. Liti, droga e denunce. Ma quale raptus, lui ci faceva paura
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il Giornale INTERNO

Cinque chilometri separano Suisio e Terno d'Isola. Quelli che il killer Moussa Sangare ha percorso in bicicletta la sera del 29 luglio per andare ad accoltellare Sharon. Quei due fazzoletti di terra, che fino a poco fa erano noti a qualcuno solo perché margini del triangolo dell'Isola bergamasca, oggi sono l'epicentro della cronaca nera. E si percepisce. Non solo per il via vai di forestieri arrivati in paese, chi per curiosità chi per lavoro, ma anche per l'atmosfera di un sabato inedito. (il Giornale)

Ne parlano anche altre fonti

Sotto questo aspetto siamo sollevati, anche se lei non ce la riporta più indietro nessuno ". Per settimane il 37enne è finito al centro dell'attenzione mediatica, nonostante su di lui non ci fosse il minimo sospetto da parte degli inquirenti (non è mai stato indagato). (il Giornale)

L'ho avvicinata da dietro, le ho messo una mano sulla spalla e le ho detto: 'Scusa per quello che sta per succedere'. Ma non ci sono riuscito". (Today.it)

È cominciato nel carcere di Bergamo l'interrogatorio di Moussa Sangare il trentenne accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi per aver ucciso con 4 coltellate Sharon Verzeni la notte tra il 29 e 30 luglio scorsi a Terno d'Isola (IL GIORNO)

Omicidio Verzeni, la confessione di Sangare: «Le ho chiesto scusa per quello che stava per succedere»

Sussurri e rumori di stoviglie rimbalzano tra ghiaia e cancelli. Hanno preso il posto delle urla di Moussa Sangare, che per sette anni e fino a metà settimana sono state la tetra colonna sonora dell’altrimenti placida vita di paese. (La Repubblica)

Idealmente, è come un cerchio che si chiude. Il giorno dopo il fermo del 30enne Moussa Sangare, reo confesso per l’omicidio di Sharon, il compagno Sergio Ruocco e la mamma della vittima, Maria Teresa Previtali, sono tornati a Terno. (Corriere della Sera)

Emergono nuovi dettagli sulla notte tra il 29 e il 30 luglio, quella in cui Sharon Verzeni ha perso la vita a Terno d’Isola. Secondo i verbali dell’interrogatorio, il reo confesso dell’omicidio Moussa Sangare ha dichiarato di aver seguito Sharon mentre osservava le stelle, indossando delle cuffiette. (Lettera43)