Molotov al centro vaccini di Brescia, due arresti

IL GIORNO INTERNO

e del Comando Provinciale di Brescia, coordinati dal sostituto procuratore Francesco Carlo Milanesi e dall'aggiunto Silvio Bonfigli, sull'attentato al centro vaccinale di via Morelli a Brescia lo scorso 3 aprile, su cui c'era stata anche la condanna del governatore Attilio Fontana

L'incendio alimentato dagli ordigni, per fortuna non propagatosi all'intero padiglione, avrebbe potuto causare gravi danni alla struttura nella quale erano stoccate diverse centinaia di dosi di vaccino. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altri media

L’ordinanza. Nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Brescia, riportata da Ansa, vengono fatti i nomi dei due. Un mese fa la Procura aveva parlato di gesto con finalità eversiva. (Open)

I due – informano gli investigatori – sono “gravemente indiziati di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi (art. Contestualmente, sono state eseguite nelle province di Brescia e Verona delle perquisizioni nei confronti di alcune persone che avrebbero legami con i due indagati bresciani. (QuiBrescia.it)

Pluda è di Brescia, mentre Nicola Zanardelli di Monticelli Brusati (provincia di Brescia). Secondo gli investigatori aderivano alle tesi negazioniste e no vax, con una marcata ostilità nei confronti delle istituzioni in relazione alla gestione della crisi sanitaria in atto. (Il Riformista)

L'attentato incendiario, come già detto, è avvenuto il 3 aprile scorso quando i due individui hanno lanciavano due ordigni incendiari del tipo “molotov” che hanno causato dei danni ad uno dei padiglioni del complesso “Se vogliamo distruggere il nemico dobbiamo usare la stessa arma 'la paura' e la loro paura è la nostra unione. (il Dolomiti)

è segnalato nella nota dei Ros come "orientato, dal punto di vista ideologico, verso le interpretazioni più violente ed oltranziste delle tematiche populiste, no vax ed anti-istituzionali, manifestate in particolare attraverso il web e i social networks" (Adnkronos)

Le indagini, condotte in tempi brevi anche tramite intercettazioni telefoniche ed ambientali, si sono subito concentrate sull’analisi dei sistemi di videosorveglianza e rilevazione targhe consentendo di individuare il veicolo utilizzato dai due per raggiungere il luogo dell'attentato (Brescia Oggi)