Cresce ancora l'industria. Si spera in un pil a piú 6,5%

la voce d'italia ECONOMIA

Numeri che portano la produzione industriale a superare del 3,1% il valore di febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria.

É l’Istat a certificare l’aumento a novembre della produzione industriale, salita dell’1,9% dopo la frenata di ottobre.

I rischi per la manifattura nel primo trimestre del 2022 “appaiono quindi rivolti prevalentemente verso il basso, ma manteniamo uno scenario favorevole per il medio termine”

Bankitalia ha già raccolto i primi dati preoccupanti: le aziende sopra i 50 dipendenti vedono i primi mesi del nuovo anno meno favorevoli degli ultimi tre. (la voce d'italia)

Ne parlano anche altre fonti

Corretto per gli effetti di calendario, a novembre 2021 l'indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 6,3%. A questo si somma la cronica carenza di autisti, che riduce sempre di più la capacità complessiva di trasporto (Radio 24)

La produzione industriale su base annuale ha messo a segno un +6,3% rispetto alla precedente di +1,9% e a stime di +3,7% Italia: produzione industriale di novembre svelata con i dati pubblicati sul Calendario Economico. (Money.it)

Anche a novembre l'indice della produzione automotive italiana riporta un segno negativo (-13,7%), facendo seguito alle flessioni già registrate nei tre mesi precedenti. Sempre in preoccupante ribasso anche la produzione di autovetture, su cui continuano a pesare i rallentamenti causati dallo shortage dei semiconduttori. (Giornale di Sicilia)

Il rimbalzo ha riguardato tutti i grandi aggregati: energia in testa, ma forte crescita anche per la produzione di beni strumentali e beni di consumo. I dati appena rilasciati dall’Istat mostrano che la produzione industriale destagionalizzata è cresciuta in novembre dell’1,9% M/M (-0,6% M/M in ottobre), ben oltre le aspettative. (lamiafinanza)

Anche la produzione industriale della Gran Bretagna ha registrato una solida ripresa a novembre. In Gran Bretagna per la prima volta il pil ha superato i livelli pre-pandemia, in Germania no, è ancora del 2% inferiore rispetto a quello del 2019. (Milano Finanza)

Ma subito dopo aver sciorinato i dati e operato qualche confronto dobbiamo essere coscienti che stiamo parlando di novembre scorso mentre ora, sempre secondo Volpi, «la crescita dei contagi e il forte rincaro dei prezzi energetici potrebbero frenare l’attività a inizio 2022» (GameGurus)