Procreazione assistita, la legge discrimina i single: alla Consulta il caso

Procreazione assistita, la legge discrimina i single: alla Consulta il caso
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La Stampa INTERNO

«Che colpa ho se le mie relazioni non sono andate bene? Se gli uomini di cui mi sono innamorata non volevano figli? Nel frattempo sono arrivata a quarantatré anni e il mio tempo per diventare madre, genitore, sta scadendo. Perché non posso autodeterminarmi e accedere da sola, in Italia, alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (ndr Pma)?». Katia Bianco è di Bari, davanti al portone d… (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri giornali

L’«assunzione di responsabilità genitoriale, ndr (... (Avvenire)

La foto ricordo scattata in Sala avvocati a Palazzo della Consulta suggella un momento importante di partecipazione femminile ad una udienza pubblica che farà storia nel campo dei diritti e delle donne, quella sul caso di Evita, la quarantenne di Torino a cui in un centro di procreazione assistita in Toscana era stata rifiutata la richiesta di accedere alla fecondazione eterologa con donatore anonimo, essendo lei single. (Adnkronos)

Si è tenuta questa mattina l’udienza pubblica davanti alla Consulta per rimuovere il divieto di accesso alla procreazione medicalmente assistita (PMA) per le donne singole, stabilito dall’articolo 5 della legge 40 del 2004. (LAPRESSE)

Donne single e pma, che cosa dice la legge sulla fecondazione assistita?

Se sei single – donna single – in Italia non si può. Facile, no? Ma ieri finalmente la questione è arrivata davanti alla Corte costituzionale che ne ha discusso in udienza pubblica, relatrice la giudice Emanuela Navarretta. (il manifesto)

È conforme alla nostra Carta costituzionale il divieto – imposto dalla legge 40 del 2024 – che una donna single possa accedere alla Procreazione medicalmente assistita (PMA)? È quanto discusso in Corte costituzionale nell'udienza pubblica dell'11 marzo, su impulso del Tribunale di Firenze e con un’istanza fatta propria dell’Associazione Luca Coscioni. (Luce)

A settembre dello scorso anno il tribunale di Firenze ha sollevato la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 5 della legge 40/2004 nella parte in cui vieta alle donne single di poter accedere alle tecniche di Pma. (La Stampa)