Il tracollo dell’Ucraina aprirebbe una vera crisi globale
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(di Emilio Tirone ) L’analisi, in campo geopolitico e in quello strettamente militare, tanto di livello strategico quanto tattico, per risultare un utile strumento deve essere necessariamente scevra da condizionamenti emotivi, ideologici e morali. Lo scopo non è quello di fare previsioni ma di capire la realtà. Funzionalmente, da un punto di vista operativo, politico, economico o militare che sia, deve servire come strumento per determinare le linee di condotta più appropriate, anche in funzione dell’individuazione delle possibili azioni degli altri attori in gioco, amici o nemici che siano. (Difesa Online)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Le due repubbliche, Ucraina e Israele, sono state attaccate rispettivamente dal “dittatore” Putin e dai terroristi di Hamas. Zelensky ha cercato di difendersi come ha potuto; Netanyahu ha attaccato distruggendo la Striscia di Gaza, colpendo il Sud del Libano e ora anche la Cisgiordania. (Quotidiano di Sicilia)
Parlano di pace, ma – consapevolmente o meno – mentono tutti. Non si vedono infatti grandi differenze fra i protagonisti delle due guerre che stanno insanguinando l’Europa e il Medio Oriente. Da Putin a Zelensky, da Netanyahu a Yahya Sinwar, giù giù fino a Antony Blinken, al ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir, ai mediatori di Egitto e Qatar, tutti trascinati in un teatro delle ombre in cui l’unico punto in comune è uno solo: guerra ad oltranza. (Avvenire)
“Il mondo cambia l’Ucraina”: il nuovo numero di Limes e un mondo multipolare raccontato senza filtri | In In In evidenza | Di Di Andrea Aloi (Strisciarossa)
La invadono. Mosca mostra le immagini e dice «vedete? È la Nato che ci attacca». (Corriere della Sera)
I deputati di quel Paese accolsero con grande irritazione il suo paragone tra l’invasione russa dell’Ucraina e la Shoah, visto che lo stesso Zelensky è di origini ebraiche. Non è del resto un caso unico. (Nicola Porro)
Le crescenti difficoltà dei reparti militari ucraini che reggono a fatica l’offensiva militare russa sul fronte del Donbass, le devastazioni nelle città ucraine soggette a bombardamenti indiscriminati di missili e droni russi e le dimissioni di diversi ministri del Governo Zelensky ci confermano con tutta evidenza la situazione di estrema fragilità dell’Ucraina: il vaso di coccio, l’agnello sacri… (la Repubblica)