Stellantis sempre più vicina a Volkswagen sul mercato elettrico

Tom's Hardware Italia ECONOMIA

Stiamo investendo su tre gigafactory per la produzione di batterie, in Francia, Germania e Italia.

Il gruppo Stellantis vede nell’avvento della mobilità elettrica una grande opportunità di crescita, è questo il massimo sunto di quanto commentato da Carlos Tavares, CEO del gruppo, in una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera.

In Europa siamo al secondo posto nelle vendite di auto elettriche con meno di 3.000 unità dietro a Volkswagen; posso dire che gli stiamo sul collo. (Tom's Hardware Italia)

Ne parlano anche altre testate

Due nuove auto nel segmento B per proiettare Fiat nel futuro, da presentare nel 2023. Chiaramente nell’intervista Tavares non si è sbilanciato su quanti posti di lavoro potrebbe portare l’elettrificazione, anche solo a livello potenziale, o quanti invece potrebbero andare perduti (FormulaPassion.it)

Uno dei punti più interessanti del suo discorso è però relativo alla dipendenza dai chip, in particolare quelli prodotti in Asia. Certo, il tema della dipendenza è decisivo, ma l’Europa su questo sta recuperando (FormulaPassion.it)

Abbiamo una sola strada davanti a noi: “evolvere”.”. Sulla questione dei posti di lavoro che potrebbero essere persi con l’elettrificazione, Tavares non ha risposto direttamente Uno dei punti più interessanti del suo intervento, però, riguarda la questione legata ai microchip, specie quelli prodotti in Asia. (ClubAlfa.it)

In Europa Stellantis occupa il secondo posto nelle vendita di veicoli ecologici (BEV più LEV), in USA il terzo Ancora più sbilanciati gli utili (oltre 7,5 miliardi rispetto a 5,2 miliardi) e i margini (18,1%) che sfiorano i livelli, non dei marchi premium, ma luxury. (ilmessaggero.it)

Ti potrebbe interessare: Fiat: Il CEO di Stellantis Carlos Tavares ha confermato quali auto arriveranno nel 2023 Fiat Punto e Fiat Panda potrebbero essere i nomi delle due future auto che debutteranno nel 2023? (ClubAlfa.it)

Ancora più sbilanciati gli utili (oltre 7,5 miliardi rispetto a 5,2 miliardi) e i margini (18,1%) che sfiorano i livelli, non dei marchi premium, ma luxury. Confermati i target annuali che prevedono il margine a doppia cifra. (Il Messaggero - Motori)