Troppe verifiche al rientro a scuola, lo psicologo: no sovraccarichi, proteste degli studenti costruttive

Orizzonte Scuola INTERNO

Ma laddove ci sono stati sovraccarichi, bisognerebbe spingerli a farsi qualche domanda”. E poi conclude: “Seguo ragazzi che hanno medie tra l’8 e il 9 ma avevano attacchi di pancia di fronte al programma di interrogazioni.

A sostenerlo è Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, esperto e studioso di adolescenti che al Corriere della Sera commenta i fatti avvenuti a Milano.

Bisognerebbe cambiare la visione dell’adolescente: abbiamo sistemi didattici formativi che funzionano in base alla colpa, e invece l’adolescente odierno va coinvolto attraverso modelli di cooptazione

Il consiglio di Lancini è quindi di “non generalizzare innanzitutto perché molti professori sono riusciti a cogliere il momento. (Orizzonte Scuola)

La notizia riportata su altre testate

Se c’è chi si lamenta, giustamente, della qualità delle mascherine, c’è chi le mascherine non le riceve proprio: sempre dal sondaggio, solo il 54% dei rispondenti dichiara di ricevere tutti i giorni le mascherine in classe. (Orizzonte Scuola)

Sul finire dell’anno scolastico riesplode il caso delle mascherine che le scuole settimanalmente ricevono e consegnano agli studenti. I quali però, almeno a leggere i risultati di un sondaggio di ScuolaZoo, non le usano e preferiscono (il 96 per cento lo dichiara) portarsele da casa. (Corriere della Sera)

Il 96% degli studenti si porta la mascherina da casa perché quelle del Ministero “puzzano e non aderiscono al volto”: è questo il risultato di un sondaggio effettuato da ScuolaZoo. Infatti, come segnalato a ScuolaZoo (il media brand di riferimento della generazione Z) da moltissimi studenti, le mascherine spedite dal ministero nelle scuole non sarebbero valide. (Prima Pavia)

Un sondaggio fra diecimila ragazzi delle Superiori boccia il ritorno in classe ma critica pure i costi della Dad e la sicurezza (La Repubblica)

Alcuni studenti e un insegnante sarebbero rimasti uccisi in una sparatoria in una scuola di Kazan, la capitale della repubblica russa del Tatarstan. È notizia degli ultimi minuti, una terribile sparatoria in una scuola che arriva dalla Russia. (Thesocialpost.it)

La voce degli studenti: la scuola causa ansia e stress, che sia a distanza oppure in presenza. “Serve un cambio di priorità – continua Uds in una nota – Bisogna porre attenzione alla scuola, occorre attribuire centralità agli studenti e al loro sviluppo, cercare finalmente di superare uno studio superficiale volto all'altrettanto superficiale voto”. (BresciaToday)