Covid-19, Iss: in Italia variante inglese al 91,6%, brasiliana al 4,5%

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L'indagine Covid-19, Iss: in Italia variante inglese al 91,6%, brasiliana al 4,5% 1 caso variante indiana e 11 di nigeriana al 15 aprile. Condividi. In Italia la 'variante inglese' è pari al 91,6% dei casi, mentre quella 'brasiliana' riguarda il 4,5% dei casi.

La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall'Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler

Al 15 aprile scorso la prevalenza della 'variante inglese' (B. (Rai News)

Se ne è parlato anche su altri giornali

I tamponi diagnostici finora processati sono 4.413.579 (+9.377 rispetto a ieri), di cui 1.506.081 risultati negativi Dei 702 nuovi casi, gli asintomatici sono 285 (40,6%). (Il Piccolo)

Coronavirus in Italia, il bollettino delle ultime 24 ore (Di domenica 2 maggio 2021) Emergenza Coronavirus, gli aggiornamenti sull’andamento dell’epidemia in Italia. Leggi su newsmondo (Di domenica 2 maggio 2021) Emergenza, gli aggiornamenti sull’andamento dell’epidemia in. (Zazoom Blog)

Ieri erano 12.965 i nuovi casi, con 378.202 test e 226 morti. Sono 9.148 i nuovi casi di Coronavirus in Italia, a fronte di 156.872 tamponi effettuati (tra antigenici e molecolari). (Fortune Italia)

Nell'ultimo giorno sono state registrate 144 vittime, mentre il totale dei decessi sale a 121.177 . La crescita del numero di persone che sono guarite dalla malattia è stata nelle ultime 24 ore di 8.637 unità, cifra che porta il totale dei guariti a 3.492.679 . (Sputnik Italia)

Per quella 'brasiliana' (P.1) la prevalenza era del 4,5% (0%-18,3%, mentre era il 4,0% nella scorsa survey del 18 marzo) Iss: variante inglese al 91,6% e brasiliana al 4,5% in Italia. Inoltre, secondo i dati dell'ultima indagine, in Italia la 'variante inglese' è pari al 91,6% dei casi, mentre quella 'brasiliana' riguarda il 4,5% dei casi. (Il Lametino)

Nessuna regione italiana presenta un rischio pandemico alto e la situazione, nel complesso, sta migliorando. Quello in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente ed è sotto la soglia critica (32% rispetto al 40% della soglia). (Il Fatto Quotidiano)