Beko. Paolo Capone, Leader UGL: “Soddisfatti ma è un punto di partenza”

Beko. Paolo Capone, Leader UGL: “Soddisfatti ma è un punto di partenza”
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Giornale d'Italia INTERNO

“Siamo soddisfatti dell’intesa raggiunta con Beko, frutto di un confronto intenso e responsabile tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’azienda e le organizzazioni sindacali. In un contesto economico complesso e incerto, siamo riusciti a ottenere un accordo che tutela l’occupazione e apre una prospettiva concreta di rilancio industriale. L’intesa, approvata con oltre l’80% di voti favorevoli da parte dei lavoratori, prevede un investimento complessivo di 300 milioni di euro per lo sviluppo di un nuovo prodotto e una serie di misure volte a garantire la continuità occupazionale. (Il Giornale d'Italia)

La notizia riportata su altri media

È quanto fa sapere Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici che ha preso parte alla firma definitiva dell’accordo al Mimit dove erano presenti i vertici della multinazionale, i sindacati, gli enti locali, il sottosegretario Fausta Bergamotto e il ministro Adolfo Urso. (Il Giornale d'Italia)

Come già trapelato nei giorni scorsi, non ci sarà nessun licenziamento collettivo, saranno ridotti di oltre la metà di esuberi originariamente previsti e verranno gestiti con uscite volontarie incentivate (Il Fatto Quotidiano)

Resta congelato il tema degli esuberi: se è vero che, nel corso del confronto, si è riusciti a ridurne notevolmente il numero (dagli iniziali 1.935 si è giunti a 937, a cui vanno aggiunti i 287 del sito di Siena, che verrà chiuso), è stata rinviata a un successivo momento di confronto la redistribuzione per ciascuno degli stabilimenti delle uscite dal mondo del lavoro. (Il Giorno)

Beko, firmato l’accordo: 1.284 esuberi e impegno a usare gli ammortizzatori

Firmato l’accordo quadro, è salvo lo stabilimento Beko di Comunanza Ore 21:33 ... (Cronache Picene)

“L’acquisizione da parte di Invitalia dello stabilimento – ha proseguito Giani sull’accordo su Beko – conferma che abbiamo fatto bene a non arretrare mai dalla convinzione che Siena dovesse mantenere un sito industriale. (Siena Free)

SIENA. Un confronto serrato andato avanti da cinque mesi, che ha riguardato oltre 4.500 dipendenti di Beko (joint venture europea nata dall’accordo tra i turchi di Arcelik al 75% e gli americani di Whirlpool al 25%) e cinque stabilimenti produttivi in Italia (2 nelle Marche, a Fabriano e Comunanza, un grande polo con tre linee di produzione in Lombardia, a Cassinetta vicino Varese, uno a Siena in Toscana e l’ultimo in Campania, a Carinaro in provincia di Caserta). (La Stampa)