Suicidio assistito, il testamento di Mario: la sua voce che spiega perché sceglie di morire

Il Messaggero INTERNO

E se vi sembra strano lui spiega perché: «Io mai prima dell'incidente non volevo morire anzi avevo paura, perché la vita sono il primo a dire che è bella e va vissuta.

Quando Mario ha capito che diventava concreta la possibilità di accedere al suicidio assistito e quindi di morire si è sentito felice.

Nessuno - dice in un video - può dirmi che non sto troppo male per continuare a vivere in queste condizioni»

E' il primo italiano ad aver ottenuto l'accesso al suicidio assistito: potrà morire perché lo ha scelto. (Il Messaggero)

Ne parlano anche altri giornali

Si configurano ormai precise responsabilità per l'omissione dell'intera esecuzione dell'ordine del Tribunale di Ancona. Con una nota dello scorso 23 novembre, la Regione Marche dichiarava che 'sarà il Tribunale di Ancona a decidere se il paziente tetraplegico di 43 anni potrà avere diritto al suicidio medicalmente assistito'. (Il Resto del Carlino)

Per me sono un miraggio, ogni giorno sono in balia degli altri e dipendo dall'assistenza e le cure che ricevo. Ogni secondo che passa, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno è un'interminabile agonia aspettando un futuro che non avrà futuro (Leggo.it)

Se il quesito passerà, e se il Parlamento continuerà a temporeggiare, ci saranno meno paletti per l’eutanasia che non per il suicidio assistito Ecco che allora, disciplinare il suicidio assistito serve, per coprire i casi in cui la legge sulle cure palliative non è applicabile. (L'HuffPost)

L’Associazione Coscioni, che segue il suo caso, aveva indicato al Comitato etico sia le modalità sia il farmaco. Il Comitato etico che si è occupato di lui ha deciso — è la prima volta in Italia — che ha i requisiti per accedere al suicidio assistito stabiliti dalla Corte Costituzionale nel 2019. (Corriere della Sera)

Mario aveva ottenuto parere favorevole dal Comitato Etico Regione Marche (Cerm), che però aveva espresso perplessità sul punto del farmaco. (La Stampa)

La vicenda ha visto un paziente tetraplegico di 43 anni, da tempo immobilizzato a letto in condizioni di salute irreversibili, richiedere ai sanitari l’accesso al suicidio assistito in conformità alla sentenza della Corte Costituzionale n. (Money.it)