Coronavirus, in Lombardia 2.480 nuovi casi e 43 decessi. A Milano città 223 contagi

Corriere della Sera INTERNO

La percentuale dei positivi in rapporto ai tamponi effettuati è del 7% (ieri era 8,3% e l’altro ieri 7,5%)

Di queste, complessivamente, sono decedute 28.146 persone (+43, ieri +45).

I ricoveri in ospedale sono 3.9917 (+91, ieri +85), in terapia intensiva sono 408 (+17, ieri +5), mentre il totale dei guariti e dei dimessi è di 500.390 (+1.091, ieri +3.122).

In Lombardia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, sono risultate positive al Sars-CoV-19 583.211 persone (+2.480; i casi positivi segnalati ieri erano 580.731 e l’aumento sul giorno precedente era stato +1.491), secondo i dati forniti dalla Regione Lombardia. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

Preoccupa soprattutto l'impennata dei casi in provincia di Brescia passati da 506 a 901, più della stessa Milano (773 di cui 333 in città). Brescia in prima linea. La crescita esponenziale dei contagi a Brescia è causata soprattutto del diffondersi della variante inglese del Covid, che qui ha registrato un'incidenza molto elevata. (Il Giorno)

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Rimane molto delicata la situazione nel Bresciano, provincia lombarda maggiormente colpita da quella che il consulente della Regione Lombardia Guido Bertolaso ha dichiarato essere la terza ondata del contagio. (Fanpage.it)

I dati della letteratura scientifica evidenziano infatti il fenomeno della possibilità che soggetti vaccinati possano infettarsi. Le indicazioni ministeriali infatti prevedono che le positività in soggetti vaccinati vengano indagate per la ricerca di varianti. (MilanoToday.it)

Non è un caso probabilmente che dei nove casi quattro siano risultati positivi proprio alla variante inglese. Le indicazioni ministeriali infatti prevedono che le positività in soggetti vaccinati vengano indagate per la ricerca di varianti. (Prima Monza)

Per vaccinare i 30mila 60-79 enni (con AstraZeneca e con Pfizer) sono stati individuati quattro centri vaccinali: a Chiuduno, Iseo, Antegnate e Chiari. Mentre per gli over 80 prosegue il programma vaccinale già in corso, Bertolaso ammette che «probabilmente, per fare in modo di avere le dosi necessarie a vaccinare gli over 60 in questi Comuni, dovremo rallentare la somministrazione della fase 1 bis per quanto riguarda le attività sociali, che sono meno a rischio». (Corriere Milano)