AdBlue alle stelle, per l'autotrasporto ravennate mazzata da 3,5 milioni

Corriere Romagna ECONOMIA

Un ulteriore problema per un mondo, quello dell’autotrasporto, che deve gestire le non poche difficoltà incontrate in questa ripartenza post-covid.

Da un lato, l’incidenza di camionisti senza green-pass, più alta rispetto ad altre professioni e che nel Ravennate si aggira al 10%

Hanno dovuto pertanto faticare non poco a tornare a rifornirsi, ovviamente con un aggravio di costi».

Se però, per il momento, lo stabilimento ravennate di Yara continua a marciare con i rifornimenti via nave di materia prima, così non può essere per Ferrara. (Corriere Romagna)

Ne parlano anche altri giornali

Qui torniamo all’inizio: i rialzi della bolletta avevano portato l’impianto a produrre in perdita e da qui la decisione di fermare la produzione. È comunque paradossale che l’ammoniaca, la “materia prima” per produrre l’AdBlue, è tra i prodotti industriali che assorbe più energia per la produzione ed emette quindi, anche se indirettamente, molta anidride carbonica. (AlVolante)

Il costo di questa sostanza è passato da 230-250 euro la tonnellata a 300-500 euro nel giro di due settimane. Molti trasportatori stanno già facendo rifornimenti a un costo più che raddoppiato rispetto alla primavera, riporta l’associazione di categoria Fai conftrasporto su Il Sole 24 ore (Wired.it)

Questo secondo processo garantisce un prodotto migliore e non dannoso per le auto, ma che comporta costi di produzione ben più elevati. Lo stop alla produzione di additivo AdBlue dovuto al rincaro del prezzo del metano può causare enermi problemi nel settori degli autotrasporti. (Info Motori)

L’AdBlue può essere ottenuto per dissoluzione, con il rischio di ottenere un preparato impuro, o per sintesi, direttamente dal processo di produzione dell’ammoniaca. Quest’ultimo garantisce un prodotto migliore e non dannoso per le auto, ma comporta elevati costi di produzione e l’impiego di grosse quantità di enegia. (QuiFinanza)

E quando sui veicoli si svuota il piccolo serbatoio di additivo, il motore smette di funzionare. C’è chi cerca l’Adblue da un’area di servizio all’altra, senza mai spegnere il motore per il timore di non poterlo riaccendere. (Il Sole 24 ORE)

È quanto denuncia Trasportounito, l'Associazione Nazionale degli Autotrasportatori Professionisti, che oltre a sottolineare il pesante impatto dell'aumento del costo del carburante (+ 17% nell'ultimo periodo), rimarca il pericolo derivante dalla mancanza ormai sempre più diffusa dell'ADBlue, lo speciale additivo chimico che i camion Euro 5 e Euro 6, quelli più ecologicamente avanzati devono utilizzare e in assenza del quale i motori diesel si fermano. (Automoto.it)