"Benigni e Calenda misogini". L'ultima perla dell'amazzone Murgia - Nicolò Petrali

Nicola Porro INTERNO

Il problema è che questa donna di cognome non fa Rossi o Verdi ma Frielingsdorf

Il leader di Azione sarebbe reo, secondo la Murgia, di non aver citato il cognome di una sua candidata nelle affissioni elettorali della capitale.

Dimensioni testo Piccolo. Normale. Grande. Michela Murgia è riuscita nell’impresa di fare due figuracce in un colpo solo.

Udite, udite sarebbe colpevole di aver ringraziato la moglie, Nicoletta Braschi, in occasione della ricezione del Leone D’oro a Venezia (Nicola Porro)

La notizia riportata su altri giornali

È molto frequente che gli uomini che raggiungono un traguardo personale affermino pubblicamente che senza la loro compagna non ci sarebbero mai arrivati. Il mito della musa ispiratrice, creatura ultraterrena che nel segreto guida l’uomo alle imprese epiche, è uno dei fondamenti essenziali dell’immaginario del patriarcato. (L'Espresso)

E ancora: "Benigni, certamente in buona fede, ai microfoni veneziani ha evocato alla perfezione. Per Michela Murgia mostrava una "storiella perfetta", in cui una donna viene ringraziata per aver fatto raggiungere a un uomo traguardi che a lei sono negati". (YouTG.net)

Tra i candidati c’è anche Carlo Calenda, leader di Azione, che ha affisso nella capitale i volti dei suoi candidati, tra i quali c’è anche la rappresentante del Consiglio d’Istituto del Liceo Righi, Cecilia Frielingsdorf. (Cagliaripad)

La candidata dal cognome difficile e la rabbia di Michela Murgia, poi la risposta sui Twitter della calendiana. Si è scatenato il caos attorno all’accusa di sessismo che la scrittrice Michela Murgia ha rivolto a Carlo Calenda nel corso della sua rubrica settimanale, dal valore sociale simbolico e anche prezioso. (neXt Quotidiano)

Tra i candidati che porta a Roma c’è la rappresentante del Consiglio d’Istituto del Liceo Righi, Cecilia Frielingsdorf. La Murgia se ne facesse una ragione, a volta una decisione che non le piace la può prendere anche una donna (Il Primato Nazionale)

I maschi devono stare attenti, d'ora in poi: perché dietro un semplice "grazie" può nascondersi, in realtà, una concezione discriminatoria della donna figlia della società patriarcarle. A sostenere questa bizzarra tesi è la scrittrice Michela Murgia, che ha preso in esame la dedica alla moglie di Roberto Benigni al Festival del Cinema di Venezia (ilGiornale.it)