Cina: lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto corrisponde alla volontà dei compatrioti di Taiwan

L'AntiDiplomatico ESTERI

Nonostante i risultati delle elezioni locali, l’orientamento politico della Cina nei confronti di Taiwan non sarà modificato; nonostante il cambiamento del quadro politico di Taiwan, lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto corrisponde ancora alla volontà e all’opinione condivisa dai compatrioti di Taiwan.

Mercoledì 15 gennaio l’Ufficio degli Affari di Taiwan del Consiglio di Stato cinese ha tenuto la prima conferenza stampa dell’anno 2020.

In merito alle elezioni generali tenutesi di recente a Taiwan e alla riconferma di Tsai Ing-wen, il portavoce Ma Xiaoguang ha affermato che le elezioni di Taiwan non possono cambiare il fatto che Taiwan fa parte del territorio cinese. (L'AntiDiplomatico)

La notizia riportata su altri giornali

Ma, in una nota, ha messo in guardia che, «sfidando questo fatto inviolabile, ci si può imbattere solo in una rovinosa sconfitta». Ma ha poi sollecitato Tsai a non «creare ulteriori tensioni» nelle relazioni tra Cina e Taiwan, ricordando che Pechino ha una «solida determinazione a tutela della salvaguardia della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale che è solida come la roccia». (La Stampa)

Taiwan “non è mai stato un Paese, è parte inalienabile della Cina”: è la risposta di Ma Xiaoguang, portavoce dell’Ufficio per gli affari di Taiwan del governo di Pechino, all’intervista alla Bbc della presidente dell’isola Tsai Ing-wen (L'HuffPost)

Come in tutte le esercitazioni del genere, il nemico presunto è considerato l'esercito della Cina, che rivendica Taiwan come suo territorio da portare sotto il suo controllo anche con la forza se necessario. (Avvenire)

La presidente di Taiwan, Tsai ing-wen, chiede a Pechino di "affrontare la realtà" dell'indipendenza di Taiwan, e avverte che un'invasione dell'isola da parte dei soldati cinesi "costerebbe molto caro" alla Cina. (AGI - Agenzia Italia)