Operai Whirlpool bloccano i binari dell’Alta Velocità a Napoli

Fanpage.it INTERNO

Operai Whirlpool bloccano i binari dell’Alta Velocità a Napoli e poi piazza Garibaldi Blitz dei lavoratori della Whirlpool di via Argine alla stazione centrale di Napoli.

Quasi 200 operai dello stabilimento di Via Argine si sono mobilitati per bloccare gli arrivi e le partenze dei treni ad alte velocità.

A cura di Redazione Napoli. Gli operai dell'azienda di elettrodomestici Whirlpool, che ha dismesso e licenziato oltre 300 addetti nella sede di Napoli, hanno bloccato stamane i binari dei treni ad Alta Velocita alla Stazione centrale di Napoli. (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Ennesima protesta dei lavoratori licenziati dall'azienda. Chiedono, inoltre, il ricorso alla cassa integrazione per ulteriori 13 settimane, un tempo da utiluzzare per un piano di ricollocazione. (NapoliToday)

La verità – concludono i sindacati – è che molte aziende, non solo Whirlpool, stavano solo aspettando lo sblocco dei licenziamenti, ma è assurdo che queste aziende prima prendano i soldi dei contribuenti e poi vadano ad investire all’estero” Il blitz dei lavoratori della Whirlpool alla stazione centrale di Napoli è proseguito con un blocco stradale che ha mandato in tilt il traffico cittadino. (Il Fatto Quotidiano)

Gli operai proseguono nella loro protesta dopo l'avvio della procedura di licenziamento da parte della multinazionale americana. In circa 200, hanno bloccato i binari dei treni ad Alta Velocità. (NapoliToday)

I lavoratori chiedono un intervento da parte dello Stato, così come gli è stato promesso. Durante la mattinata di martedì 20 luglio, un gruppo di lavoratori del sito Whirlpool di Napoli ha messo in atto un blitz nella Stazione Centrale di Napoli. (Corriere TV)

Gli operai hanno raggiunto i binari dei treni ad alte velocità per bloccare i convogli in partenza e in arrivo a Napoli. Whirlpool, un dramma collettivo di Lorenzo Marone 19 Luglio 2021 di Lorenzo Marone. (La Repubblica)

Prima ancora che sia dato il via libera ai licenziamenti post Covid, in una terra già martoriata ed emarginata, senza possibilità, sopraggiunge un’altra batosta. Qui senza lavoro si finisce a faticare a nero, privi di garanzie e sicurezza, si finisce sfruttati per poco e niente, se va bene. (La Repubblica)