Sudan, a due anni dallo scoppio della guerra civile la pace è lontana

Sudan, a due anni dallo scoppio della guerra civile la pace è lontana
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Sky TG24 ESTERI

A due anni esatti dallo scoppio della guerra civile il Sudan sembra ancora molto lontano da qualsiasi concreta possibilità di pacificazione. Mentre il Regno Unito ospita una conferenza sul Paese africano per provare a cercare margini per una trattativa che sembra remota, le armi non tacciono. (Sky TG24)

Su altre fonti

Occorre tenere presente il dato climatico, che è fondamentale per capire gli andamenti dei conflitti in Sudan. La fighting season, la stagione dei combattimenti veri e propria, va da settembre-ottobre ad aprile-maggio. (Corriere della Sera)

Sentir parlare di stragi quotidiane, di oltre 30mila morti, di gente che scappa da tutte le parti semplicemente per non essere ammazzata (13 milioni di sfollati) vedere sangue su sangue di sudanesi, vittime tutti i giorni di bombardamenti, attacchi armati nei villaggi, umiliazioni, fame che riguarda oltre 24 milioni di persone e stupri di massa usati come armi di guerra, ecco: tutto questo sembra essere diventato solo un “rumore” confuso e lontano, tra i tanti che segnano il nostro tempo. (la Repubblica)

La carestia ha colpito alcune zone del Darfur e si sta diffondendo", ha spiegato il coordinatore regionale delle emergenze del WFP in Sudan, Sean Hughes. "A due anni dall'inizio della guerra, il Sudan sta vivendo la più grande crisi alimentare del mondo". (Tiscali Notizie)

Due anni di guerra in Sudan, Medici Senza Frontiere raccoglie le speranze dei pazienti: «Vogliamo tornare a casa»

I bombardamenti indiscriminati, le violenze e il saccheggio degli aiuti umanitari hanno trasformato … (Corriere della Sera)

Anche le guerre celebrano i compleanni, alla loro maniera si capisce: oggi per il secondo compleanno della guerra in Sudan, cominciata il 15 aprile 2023 (150 mila morti, 13 milioni di sfollati, 25 milioni di persone denutrite), i capi delle Forze di Supporto Rapido (RSF) hanno preparato una grande «festa» per i 500 mila abitanti del campo profughi di Zamzam, nello Stato del Darfur, una quindicina di chilometri dalla città di El Fasher, l'unica della regione ancora sotto il controllo dei governativi e delle milizie loro alleate delle Joint Forces. (Corriere della Sera)

Medici Senza Frontiere ha chiesto ad alcuni dei pazienti in Sudan cosa sperano dopo due anni di conflitto: «Spero di sopravvivere», «spero di tornare a casa mia», «spero di poter ricominciare la scuola e rincontrare i miei amici», hanno risposto. (Corriere della Sera)