Livorno, 19 anni dopo 3 arresti per l'omicidio di Alfredo Chimenti

La Repubblica Firenze.it INTERNO

Le scadenze imposte dagli "strozzini" erano settimanali, quindicinali o mensili, indicate in gergo dagli indagati come "settimane" e "mesate".

Anche per tali fatti il gip livornese ha condiviso la ricostruzione proposta dalla Procura ed ha accolto la richiesta disponendo l'arresto degli indagati

Alfredo Chimenti, come si legge nell'ordinanza del Gip, era diventato un soggetto non gradito alla "batteria" per i suoi comportamenti prepotenti ed ostativi rispetto alle finalità perseguite da questo gruppo criminale. (La Repubblica Firenze.it)

Ne parlano anche altri media

"Cacciavite", così veniva chiamato il 47enne ucciso, fu vittima di un vero e proprio agguato: atteso in piazza Mazzini a Livorno fu colpito all'addome con una pistola, mentre rientrava a casa, tra le 4.30 e le 5 del 30 giugno 2002. (Adnkronos)

Risolto dopo 20 anni omicidio a Livorno: “Cacciavite” ucciso da rivali gestori di bische Il 30 giugno 2002 veniva assassinato sotto casa sua a Livorno, Alfredo Chimenti, detto “Cacciavite”. A perdere la vita nell’agguato fu Alfredo Chimenti, detto “Cacciavite”, molto conosciuto all’epoca nell’ambiente criminale toscano. (Fanpage.it)

L'omicidio, cosa accadde. Chimenti fu freddato con cinque colpi di pistola in piazza Mazzini, vicino al mare. Gli sviluppi: scoperto giro di usura. Le indagini sulla morte di Chimenti si intrecciano con quelle di un giro di usura scoperto a Livorno (La Nazione)

I reati contestati, a vario titolo, sono: omicidio premeditato, associazione per delinquere, usura aggravata, estorsione aggravata e porto abusivo di armi da sparo. (Livorno Press)

A diciannove anni dall'omicidio Chimenti, sono stati arrestati il presunto esecutore, un complice e l'uomo che avrebbe fornito la pistola. Omicidio Chimenti: cosa avvenne nel 2002. Chimenti, soprannominato 'Cacciavite', fu vittima di un vero e proprio agguato notturno (gonews)

Chimenti, dal carattere forte e duro, era diventato un soggetto scomodo, non gradito alla "batteria" per i suoi comportamenti prepotenti E l’omicidio di "Cacciavite", ex calciatore di talento con qualche vizio di troppo, maturò proprio nel mondo del gioco d’azzardo più spregiudicato, quello che non perdona. (La Nazione)