Nico Fidenco è morto, ma la sigla di Don Chuck Castoro resterà nel bambino che è in noi

La sigla di “Don Chuck Castoro”, il popolare cartone animato degli anni Ottanta, fu la rinascita e forse il più grande successo del cantautore e compositore Nico Fidenco, morto sabato all’età di 89 anni. Quell’album vendette all’epoca più di quattrocento mila copie. Era il 1979 e in Italia gli anni delle contestazioni giovanili volgevano al fine, il Milan vince il suo decimo scudetto, a Torino c’è la prima manifestazione italiana dell’orgoglio omosessuale e in televisione iniziano ad arrivare i cartoni animati giapponesi. (IL GIORNO)

Su altre fonti

Con la sua "Legata a un granello di sabbia" spopolò nei juk box sulle spiagge e conquistò i vertici dell'hit parade per 14 settimane (Avvenire)

Eppure al teatrino del casinò era anno di innovazioni: la prima volta di due presentatrici donne (Lilli Lembo e Giuliana Calandra), la prima volta di un cantante senza smoking (Gino Paoli, naturalmente), la prima volta di un cantante di spalle, Celentano, secondo con «Ventiquattromila baci», dietro «Al di là», cantata in due versioni: melodica con Luciano Tajoli, da urlatrice con Betty Curtis. (ilmattino.it)

Negli anni sessanta scalò le classifiche nazionali con vari successi Fidenco, all'anagrafe Domenico Colarossi, era nato a Roma il 24 gennaio 1933) e raggiunse il successo negli anni '60, con brani tratti da colonne sonore, primo fra tutti 'What a Sky' (in italiano 'Su nel cielo'), dal film di Francesco Maselli 'I delfini', ma soprattutto con la canzone 'Legata a un granello di sabbia', considerata il primo tormentone estivo della storia della musica italiana. (ilmamilio.it - L'informazione dei Castelli romani)

Nico Fidenco si è spento a Roma: il cantautore era principalmente noto per aver prestato la voce alle sigle dei cartoni animati giapponesi degli anni ottanta. (Movieplayer)

Milano, 19 nov. – E’ morto a Roma Nico Fidenco, pseudonimo di Domenico Colarossi, importante cantautore e compositore di colonne sonore e canzoni celebri come “Legata a un granello di sabbia”. L’artista romano aveva 89 anni. (Agenzia askanews)

La notizia è stata confermata all'Adnkronos dalla moglie Annamaria e dalla figlia Guendalina. Sul finire degli anni settanta e i primi anni ottanta ritrovò una inaspettata popolarità presso il pubblico dei più piccoli, anche in termini di vendite, grazie alle numerose sigle incise per gli anime giapponesi, vero e proprio fenomeno di costume televisivo di quel periodo. (corriereadriatico.it)