Protezione Civile: Borrelli ha la febbre, stop alle conferenze stampa delle 18

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Sono però i medici di famiglia ad essere più esposti al rischio contagio: i dati della federazione di categoria rivelano infatti che il 50 per cento dei deceduti era un medico di base.

A causa di questa indisposizione, comunica la Protezione Civile, a partire da oggi, fino a data da destinarsi, la quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus delle ore 18 è sospesa.

Sarà diffuso alle ore 18, attraverso un comunicato stampa, il bollettino con l’aggiornamento dei dati di dettaglio sul monitoraggio sanitario in Italia (AMnotizie.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

La causa starebbe appunto nello stato febbrile che ha colpito Borrelli fin da questa mattina. Angelo Borrelli, comandante della Protezione Civile, sta tenendo un appuntamento quotidiano, alle 18, presso la sede della Protezione Civile di Roma, per aggiornare gli organi di informazione a livello nazionale sull'emergenza Coronavirus. (SavonaNews.it)

Nell’attesa dell’esito del nuovo esame, la conferenza stampa prevista per le 18 è stata annullata. Il capo della Protezione Civile italiana Angelo Borrelli ha accusato questa mattina sintomi febbrili mentre era in corso il comitato operativo. (Corriere del Ticino)

"A causa di un lieve stato febbrile del Capo Dipartimento Borrelli la conferenza stampa di aggiornamento sul Coronavirus delle ore 18 è sospesa" Lo annuncia il Dipartimento sulla propria pagina facebook. (La voce di Rovigo)

“A causa di un lieve stato febbrile del Capo Dipartimento Borrelli la conferenza stampa di aggiornamento sul #coronavirus delle ore 18 è sospesa – annuncia su Twitter il Dipartimento della Protezione Civile – La situazione dei contagi in Italia è sempre disponibile alle ore 18 sulla mappa DPC”. (Caffeina Magazine)

Ieri era arrivata la notizia che Angelo Borrelli che da giorni aveva manifestato sintomi febbrili è stato sottoposto a tampone. Persino la conferenza stampa di ieri pomeriggio era stata annullata. (Thesocialpost.it)

Infine nell'appello i sindaci hanno ribadito la "assoluta necessità di sottoporre periodicamente al tampone i medici di base”. I numeri sembrano confermare un trend di leggera flessione anche per la Lombardia, non in tutte le province però. (La Stampa)