Trump 2: ancora Ucraina, sempre dazi, ma soprattutto guerra delle Università

Trump 2: ancora Ucraina, sempre dazi, ma soprattutto guerra delle Università
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Giampiero Gramaglia – Gp News ESTERI

Trump 2 – Occhi puntati sui fronti interni, più che su quelli internazionali, questa mattina negli Stati Uniti. Le dichiarazioni del presidente Donald Trump sulla guerra in Ucraina suonano, probabilmente, ripetitive e stantie alle orecchie americane: “Biden, Zelensky e Putin sono tutti da condannare” per il conflitto, ha scritto a due riprese Trump sul suo social Truth. L’ex presidente Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky perché “hanno permesso l’inizio della guerra” e Zelensky, in particolare, perché “non si fa la guerra con uno che è venti volte più grande di te”; il presidente russo Vladimir Putin perché “non avrebbe mai dovuto incominciarla”. (Giampiero Gramaglia – Gp News)

La notizia riportata su altri media

Citando tre funzionari a conoscenza del piano, il Financial Times ha riferito che la Commissione sta studiando la possibilità di consentire alle aziende di dichiarare la presenza di una «causa di forza maggiore», che esonererebbe gli importatori dall'obbligo di pagare penali per la risoluzione dei contratti. (Milano Finanza)

È prevista per il 6 maggio la diffusione della strategia della Commissione europea per eliminare gradualmente le importazioni di petrolio e gas dalla Russia. L’Ue si è infatti impegnata ad abbandonare i combustibili fossili russi entro il 2027 in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca nel 2022, ma la Commissione ha ritardato la pubblicazione della “roadmap” già due volte. (Energia Oltre)

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, Bruxelles ha rivolto lo sguardo agli Stati Uniti, aumentando l’acquisto di gas naturale liquefatto (GNL) per colmare, almeno in parte, il vuoto lasciato dall’interruzione delle forniture russe. (Europa Today)

Gas russo, l’Ue studia come far chiudere i contratti alle aziende senza dover pagare penali a Mosca

Il problema, oggi, è rappresentato dai contratti a lungo termine che legano ancora le aziende europee al gas russo, con Bruxelles che starebbe studiando delle opzioni legali che consentano a tali soggetti europei la rescissione dei contratti senza il pagamento di pesanti penali a Mosca. (QuiFinanza)

Non tutti i Paesi dell'UE hanno le stesse opportunità di diversificare il proprio approvvigionamento di gas. Tuttavia, anche quelli che oggi dipendono maggiormente dal gas russo, in particolare Austria, Ungheria e Slovacchia, dispongono già di adeguate opzioni di approvvigionamento alternative, grazie agli ammodernamenti della rete finanziati dall'UE. (Corriere del Ticino)

Bruxelles starebbe studiando quali sono le opzioni legali sul tavolo, secondo quanto riporta il Financial Times. La Commissione europea, scrive il quotidiano britannico, sta studiando i contratti per trovare delle scappatoie legali. (Milano Finanza)