Parler fa causa ad Amazon per l'esclusione da AWS

Punto Informatico ESTERI

La decisione presa da AWS di terminare l’account di Parler è apparentemente motivata da animo politico.

Nel momento in cui viene scritto e pubblicato questo articolo il sito ufficiale risulta ancora offline così come la piattaforma.

Il polverone sollevato intorno a Parler in seguito all’assalto a Capitol Hill della scorsa settimana ha portato Amazon a prendere le distanze dal social network, di fatto interrompendo l’erogazione del servizio di hosting da parte di AWS.

Si fa riferimento anche a una violazione antitrust e a una cospirazione attuata per favorire Twitter (anch’esso cliente AWS). (Punto Informatico)

Su altri giornali

Tutto questo non su piattaforme blindate e gruppi segreti ma su Twitter e Facebook, oltre che su Parler. Alex Newhouse, ricercatore del Center on Terrorism, Extremism, and Counterterrorism del Middlebury Institute of International Studies, traccia le attività social dell'estrema destra. (AGI - Agenzia Italia)

Così, dopo essere sparito dal Google Play Store e dall’App Store di Apple, il social network Parler è scomparso dai server Amazon alle 9 circa di stamattina (ora italiana). Come Amazon ha giustificato la censura di Parler. (Il Primato Nazionale)

E già prima del silenziamento completo, Facebook e Twitter etichettavano o bloccavano i messaggi di Trump più palesemente falsi e dannosi. Dlive, una piattaforma di condivisione video, ha beneficiato molto dall’esodo di utenti di destra da Youtube, Facebook e Twitter. (Forbes Italia)

Da Netlog a Google+: schiacciati dalla concorrenza Mentre Facebook e Instagram conquistavano un numero sempre maggiore di utenti, altri social network non hanno tenuto il passo. Il social belga, creato nel 2006, è stato incorporato alla dating app Twoo nel 2014, per poi passare offline l’anno successivo. (Corriere della Sera)

Con questi principi, l'applicazione ha scalato la classifica dei download nei negozi di Google e Apple, raggiungendo il primo posto negli ultimi mesi del 2020. A Parler è stato anche chiesto di fornire un piano "per moderare e filtrare questo genere di contenuti" dalle sue pagine. (Euronews Italiano)

Ebbene, l’intera questione si é spostata direttamente alla fonte, con il social network che ha di fatto cessato di esistere a causa della mancanza di un host. Poco prima che il sito fosse abbattuto, il CEO John Matze aveva sostenuto che Amazon, Google e Apple stessero sistematicamente annichilendo i social della destra eversiva perché spaventati dalla concorrenza, quindi aveva annunciato che Parler sarebbe tornato attivo nel giro di una settimana. (Lega Nerd)