A Venezia 81 Claude Lelouch presenta il suo film Finalement

A Venezia 81 Claude Lelouch presenta il suo film Finalement
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Comico, drammatico, romantico. Finalement è un film capace di contenere tutta l’anima e la poetica di Claude Lelouch, immergendo lo spettatore nella storia di Lino, un uomo stanco della follia del mondo moderno, e ora presentato al Festival de Cinema di Venezia 81. Tra famiglia, successo e carriera, sente che sta perdendo l’equilibrio. Deciso a lasciarsi tutto alle spalle, intraprende un viaggio personale che gli farà capire che tutto ciò che accade nella vita ha un significato, anche gli eventi più sconcertanti. (Elle)

Su altre fonti

Quasi novant`anni, più di 60 film all`attivo, molti premi, molte mogli, un gusto inesausto per la vita, le sue complicazioni spesso dolorose, l`irrazionalità dei sentimenti, ma sempre e comunque l`idea che alla fine, tirate le somme, è andata meglio di quanto ragionevolmente si sarebbe potuto prevedere. (il Giornale)

La musica jazz è fatta di improvvisazione, piccole scosse elettriche nate in seno al battito di mille incontri. (Movieplayer)

Claude Lelouch ha 86 anni ma ha l’energia e l’entusiasmo di un adolescente, lo ascolteresti per ore parlare di arte e vita. (Sky Tg24 )

‘Finalement’ di Claude Lelouch: una commedia libera e gioiosa sulla follia dei sentimenti

Milano, 3 set. - Celebrato in tutto il mondo nel 1966 per "Un uomo e una donna", Claude Lelouch ha ricevuto il premio Cartier Glory to the Filmmaker alla Mostra del cinema di Venezia per l'insieme dei suoi lavori prima della proiezione del suo nuovo film, fuori concorso alla Mostra, "Finalmente". (Il Sole 24 ORE)

ANSA Per sostenere che ogni cosa nella vita accade per il nostro bene bisogna essere degli inguaribili ottimisti. E Claude Lelouch, 87 anni il prossimo 30 ottobre, lo è. E lo ha dimostrato con il suo nuovo lavoro Finalement, fuori concorso ieri alla Mostra di Venezia e nelle sale il 19 settembre con Europictures. (Avvenire)

Tanti anni fa, ai tempi eroici e talebani dei cineclub, noi cinefili da combattimento snobbavamo Claude Lelouch. (la Repubblica)