Da Salini Impregilo a WeBuild, il colosso italiano delle costruzioni ha un nuovo nome

piacenzasera.it ECONOMIA

Il passaggio da Salini a WeBuild segna anche i profondi cambiamenti nell’assetto finanziario di un gruppo che dà lavoro a 35mila persone.

Il mercato delle costruzioni presenta dimensioni molto significative nel prossimo triennio 2020-2022 (quasi 18.000 miliardi di lire) e nei prossimi 3 anni i progetti di potenziale interesse per il gruppo valutati 630 miliardi di euro.

Il gruppo Salini-Impregilo guarda al futuro con il nuovo nome di WeBuild e archivia un passato ricco di successi: ora si chiama così il colosso italiano delle costruzioni che cambia denominazione per segnare un nuovo passo avanti di Progetto Italia, l’operazione che vede Salini (www. (piacenzasera.it)

La notizia riportata su altri media

Salini-Impregilo manda in archivio un passato ricco di successi e riparte da WeBuild, il nuovo nome con cui il leader italiano si presenterà sul mercato interno e su quelli internazionali e che in inglese ha un significato decisamente evocativo: Noi costruiamo. (QC QuotidianoCanavese)

Salini ha invitato la politica a snellire le procedure per la realizzazione di infrastrutture e aperto a un possibile coinvolgimento del gruppo nella manutenzione della manutenzione della rete autostradale. (Investire Oggi)

Sotto 1,50 resterebbe solo il supporto a 1,36. Salini Impregilo (+1,83%) ha accennato una reazione dopo aver avvicinato con i minimi di giovedì a 1,513 euro quelli della scorsa estate a 1,501 euro. (Investire Oggi)

Per rappresentare questa evoluzione in continuità, nel complesso del sistema di brand identity, oltre al nome è stato sviluppato un font proprietario, il cosiddetto ‘We Build type’. Il Cda della società ha approvato la proposta del nuovo brand del gruppo che si chiamerà WeBuild. (Kongnews)

Non chiamatela più Salini Impregilo. Il Cda della società guidata ha approvato la proposta – da avanzare alla prossima assemblea degli azionisti per approvazione – del nuovo brand del Gruppo: WeBuild. (Industria Italiana)

Un’operazione “di sistema” senza precedenti che guarda a un mercato delle costruzioni di dimensioni molto significative nel prossimo triennio 2020-2022 (quasi 18.000 miliardi di euro). A fianco della famiglia Salini, che controlla la società con una partecipazione del 44%, tra i soci principali ora ci sono importanti investitori istituzionali stranieri oltre alla Cassa Depositi e Prestiti con il 18% e le tre principali banche italiane, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm, alle quali congiuntamente fa capo circa l’11% di WeBuild. (ilSaronno)