Enzo Collotti, storia maestra

Il Manifesto INTERNO

Non mi è qui possibile ripercorrere l’inestimabile contributo di Enzo Collotti alla nascita, allo sviluppo e all’arricchimento degli studi sulla storia del ‘900.

Mi limiterò solo ad accennare alle sue ricerche su Weimar, sulla Germania nazista e sulle due Germanie dal 1945 alla caduta del Muro di Berlino; a quelle sulla Seconda guerra mondiale, sul Nuovo Ordine Europeo e sulle sue diverse articolazioni territoriali (dall’occupazione della Polonia al Litorale Adriatico, alla Risiera di San Sabba, su cui Enzo testimoniò in un memorabile processo); alla storia dell’antifascismo in Italia e in Europa; al fascismo internazionale e a quello italiano; alla persecuzione

(Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altre testate

In aperto dissenso con Renzo De Felice, Collotti riteneva che il movimento di Mussolini e quello di Hitler fossero strettamente apparentati. Il costante richiamo all’antifascismo si rifletteva anche nei giudizi di Collotti sui due Stati che avevano raccolto l’eredità catastrofica del Terzo Reich. (Corriere della Sera)

Dal 1965 Collotti ha insegnato alle Facoltà di Lettere delle Università di Trieste e Bologna, fino al 1987, quando passò alla cattedra di storia contemporanea all'Università di Firenze fino al suo ritiro dall'insegnamento nel 2000. (LA NAZIONE)

La scomparsa di Enzo Collotti non priva soltanto la disciplina storica di un maestro per generazioni di studiosi che si sono avvicinati allo studio del passato ma soprattutto sottrae al dibattito pubblico una voce ed un'intelligenza di rara lucidità e profondità analitica come mostrano anche i suoi tanti interventi su il manifesto nel corso degli anni. (Il Manifesto)

Di seguito il link a un’intervista realizzata nell’ambito delle iniziative della Regione Toscana per il Giorno della Memoria: https://youtu.be/qwt8RGOTt4E È l’analisi che ha caratterizzato la sua opera di ricerca e di studio e che ora mancherà al nostro Paese e alla Toscana”. (Toscana Notizie)