Corea del Nord, vietati vestiti, acconciature e film stranieri

laRegione ESTERI

Lo stesso Kim Jong-un ha scritto lo scorso mese una lettera alla Lega della gioventù, riportata dal Rodong Sinmun, allo scopo di reprimere "comportamenti sgradevoli, individualisti e antisocialisti" tra i giovani per fermare il linguaggio straniero, le acconciature e i vestiti che ha descritto come "pericolosi" e "veleni" per la tenuta della società.

La Corea del Nord ha lanciato una guerra a slang, jeans attillati, tagli di capelli e film stranieri, soprattutto le soap opera sudcoreane, attraverso una nuova legge varata di recente per neutralizzare le minacce del "pensiero reazionario". (laRegione)

La notizia riportata su altri giornali

E ora, racconta la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte. Kim Jong-un dichiara guerra a ogni forma di influenza straniera e nel paese finiscono nel mirino anche jeans, abiti, film, modi di parlare che non sono nazionali, tutti "veleni pericolosi". (Metro)

im Jongun è riapparso in pubblico dopo 29 giorni alla riunione del politburo tenuta la scorsa settimana, sollecitando una riunione "urgente" del plenum, la terza del 2021, allo scopo di affrontare "i problemi urgenti" che il Paese deve affrontare nell'era della pandemia. (RagusaNews)

In particolare chiunque venga trovato con grandi quantitativi di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone è passibile della pena di morte. D’altronde l’informazione in Corea del Nord è gestita da televisioni controllate dallo Stato che informano i cittadini sulle decisioni adottate dagli esponenti politici. (News24web)

Pena di morte per chi indossa i jeans? E ora, racconta la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte. (LiberoReporter)

E ora, racconta la Bbc, chiunque viene sorpreso con grandi quantità di materiale multimediale originario della Corea del Sud, degli Usa o del Giappone rischia fino alla pena di morte. Kim Jong-un dichiara guerra a ogni forma di influenza straniera e nel paese finiscono nel mirino anche jeans, abiti, film, modi di parlare che non sono ‘nazionali’, tutti “veleni pericolosi”. (Il Faro online)

Il politburo ha anche parlato della “riorganizzazione strutturale dei dipartimenti del Comitato centrale del partito”, ha precisato la Kcna. (la voce d'italia)