"Sto bene. Grazie a tutti", le chat in cui Mark Samson depistava fingendosi Ilaria Sula

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Sofi, non so se sto per fare una... ma vado a casa di un tizio che ho conosciuto per strada". È uno dei passaggi delle conversazioni in chat, che LaPresse ha visionato, estrapolata dagli investigatori che conducono le indagini sull'omicidio di Ilaria Sula. Le chat, intercorse tra un'amica di Ilaria e Mark Samson, che si era appropriato dell'identità della sua ex fidanzata, sono del 26 marzo, poco dopo l'omicidio della studentessa universitaria uccisa a coltellate, nell'appartamento di via Homs 8 nel quartiere africano a Roma (RaiNews)
Su altri media
Mark l’ha presa dal mio profilo Tinder per far credere alle sue amiche che fosse fuggita con me a Napoli a “fare la birichina”. In realtà io ero a Roma, al lavoro. (Il Messaggero)
Prima l’omicidio della ex fidanzata Ilaria Sula. Poi l’occultamento del cadavere, che è solo l’inizio della dissimulazione messa in atto dal reo confesso Mark Samson per allontanare da sé ogni sospetto. (Open)
La versione fornita da Mark Samson riguardo il suo rapporto con Ilaria Sula, la giovane studentessa di Terni vittima di femminicidio il cui corpo è stato messo in una valigia e poi gettato in un dirupo, non convince. (Leggo.it)

Aveva il volto rosso, tremava tutto. La donna ha parlato durante l’interrogatorio del 7 aprile in Questura, in cui è comparsa in qualità di indagata per concorso nell’occultamento del cadavere. (Leggo.it)
Terni – Emergono nuovi dettagli agghiaccianti sull’omicidio di Ilaria Sula, la 22enne studentessa originaria di Terni, uccisa lo scorso 25 marzo e ritrovata otto giorni dopo, chiusa in una valigia abbandonata nei Monti Prenestini, in un dirupo nei pressi del Comune di Poli, tra Tivoli e Roma (POP - Il Giornale Popolare)
Il suo nome, giustamente, non è trapelato; eppure la sua foto, vera, è stata usata da Mark Samson per sviare le ricerche di Ilaria Sula. Proprio perché “non c’entra nulla”, ora il ragazzo conosciuto dalla vittima su Tinder ha deciso di parlare, per difendersi dal tentativo dell’assassino di metterlo in mezzo. (Il Fatto Quotidiano)