Individuati i due giovani minacciati da Sangare prima dell'omicidio di Sharon Verzeni
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Omicidio di Sharon, Sangare resta in carcere. Il coltello da tenere "come ricordo". Il gip, "integro il suo stato mentale" Secondo il difensore, l'uomo "non era uscito con l'obiettivo di uccidere qualcuno. Aveva queste sensazioni che neanche lui sa spiegarsi che lo costringevano a pensare e far del male" (AGI - Agenzia Italia)
Ne parlano anche altri media
I due ragazzini, uno sentito oggi e l'altro convocato nei prossimi giorni, sono di Chignolo d'Isola, comune limitrofo a quello dove Sharon Verzeni, nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, è stata accoltellata: quella sera erano per strada e si sono imbattuti in Moussa Sangare. (leggo.it)
Nei giorni successivi avevamo capito che era Sangare, ma non abbiamo parlato perché i nostri genitori temevano ritorsioni». «Si è avvicinato a noi e ha detto qualcosa sulla mia maglietta e poi, allontanandosi in bici, ci ha minacciato mostrando il coltello. (L'Eco di Bergamo)
Il ragazzo, nato a Milano, gli ha incrociati, minacciati e poi ha lasciato andare nel suo vagare alla ricerca del "bersaglio più vulnerabile" da accoltellare, ossia una donna sola che passeggiava guardando le stelle e ascoltando musica con le cuffiette. (MilanoToday.it)
Le ultime rivelazioni del cantante forniscono nuove informazioni e rivelano dettagli inquietanti sull'omicidio di Sharon Verzeni. «Appena l’ho toccata ha iniziato a tremare- afferma- se lei mi avesse spintonato, forse sarei scappato». (ilgazzettino.it)
Moussa Sangare rimette in ordine quegli istanti. Quattro fendenti. (IL GIORNO)
Moussa Sangare, l’assassino reo confesso di Sharon Verzeni, ha rivelato in un interrogatorio come si sarebbe svolto l’omicidio della donna, avvenuto a Terno d’Isola, nella Bergamasca. Le dichiarazioni di Moussa Sangare (Virgilio Notizie)