Gregoretti, quando Luigi Di Maio a settembre 2019 diceva: "Nessuna discontinuità col governo precedente in materia di immigrazione"
Luigi Di Maio, confermato al ministero degli Esteri da Mario Draghi, ha testimoniato oggi durante il processo sul caso Gregoretti che vede coinvolto Matteo Salvini.
E a confermare le parole del ministro degli Esteri nell'aula bunker spunta anche un'intervista risalente al settembre del 2019, nella quale Di Maio, fresco della nuova alleanza con il Pd, nega qualsiasi segno di discontinuità col governo precedente, quello giallo-verde, in materia di immigrazione. (Liberoquotidiano.it)
Ne parlano anche altre fonti
I ricollocamenti già effettuati sono 975, a fronte dei 125 trasferiti in Europa nei 9 mesi del 2019 precedenti all’accordo. «Ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti: quello che facevamo, lo decidevamo e lo festeggiavamo insieme» col «merito di avere svegliato l’Europa». (La Sicilia)
Una discussione, quella sull’europeismo e le relative cessioni di sovranità nazionale, alla quale Salvini risponde con una formula inclusiva: “Più Italia in Europa”. (AGI - Agenzia Italia)
“Ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti: quello che facevamo, lo decidevamo e lo festeggiavamo insieme col merito di avere svegliato l’Europa”, ha affermato il leader della Lega, anche se Di Maio ha ricordato che la responsabilità delle decisioni amministrative spettavano all’allora ministro dell’Interno e che il “M5s ha sensibilità diverse da quelle della Lega” sul tema. (LA NOTIZIA)
Poco prima delle 13, uscendo dall'aula bunker, con accanto la ex ministra Giulia Bongiorno, la sua legale di fiducia, Matteo Salvini si è fermato a parlare con i cronisti. "Se vogliamo aprire questo capitolo, ok, ma la preoccupazione e che passino altri tre mesi e di fare un processo nel processo. (Yahoo Notizie)
Le dichiarazioni di Di Maio ribadiscono il perimetro di una volontà politica condivisa nel governo e, dunque, non sindacabile dall’autorità giudiziaria. Durante l’udienza preliminare sono stati ascoltati il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e l’ex vicepremier del governo gialloverde Luigi Di Maio (Nicola Porro)
Perfino sull'Europa e sui migranti Salvini sembra soddisfatto perché «nel suo discorso Draghi l'ha detto due volte: cambiare le norme europee. Anche lì la Lega vuole contare e avrebbe già ipotecato la poltrona di vicepresidente della Camera lasciata libera da Mara Carfagna. (Liberoquotidiano.it)