Confcommercio, Confesercenti e Cna: “Decreto Sostegni deludente e inadeguato

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Quanto ai trasporti, secondo Confcommercio “occorre sostenere tutto il sistema dell’accessibilità non limitandosi al solo trasporto pubblico locale”.

Purtroppo tutto questo col decreto sostegni non potrà avvenire”

“Servono ristori più adeguati, più inclusivi e più tempestivi”.

“La delusione è che le risorse disponibili sono poche e insufficienti rispetto alla situazione vissuta da tantissime imprese”. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

"E' abbastanza evidente che, in prospettiva futura, i maggiori timori per il dopo-pandemia si addensino sul pericolo di tornare a crescere agli insufficienti tassi del passato recente. Sono i numeri della direttiva per l'attività amministrativa 2021 del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili, firmata nei giorni scorsi dal ministro Enrico Giovannini, che punta tra l'altro ad accelerare la realizzazione delle opere. (Rai News)

“Una opportunità per il rilancio dell’economia degli ambiti urbani delle nostre città – ha sottolineato Maurizio Toscano – dove noi come giovani imprenditori potremo dare un supporto importante per quanto riguarda la progettazione”. (ATNews)

Non devono esserci né dubbi né incertezze: bisogna adottarlo subito e crederci con convinzione, anche perché sarà varato a breve dall'Europa. Contestualmente auspichiamo che possa essere creata una banca dati degli immunizzati attraverso uno screening degli anticorpi neutralizzanti nei vaccinati e nei guariti» (ilGiornale.it)

“Da mesi Fipe diffonde incessantemente la voce e i bisogni delle imprese del settore sui media, presso le istituzioni e sui territori - spiega il presidente Andrea Zocca-. Sentiamo però la responsabilità di dare un segnale forte e pubblico davanti all’ultimo decreto del Governo che rinvia nuovamente la riapertura dei ristoranti e dei bar ad eventuali decisioni del Consiglio dei Ministri. (ForlìToday)

Il Mezzogiorno sempre più distante da resto del Paese e dall'Europa: dal 1995 ad oggi si riduce il suo peso sul Pil nazionale. Secondo un'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio, «Economia e Occupazione al Sud 2015-2019», la quota di Pil prodotta dal Sud sul totale nazionale è diminuita passando da oltre il 24% del 1995 al 22% del 2019. (La Stampa)

Le differenze invece nel frattempo aumentano, almeno a partire dalla crisi del 2008: il rapporto tra prodotto pro capite reale di un abitante del Sud rispetto a quello di un abitante del Nord-ovest scende da 0,55 (55%) a 0,52. (Giornale di Sicilia)