Guasto sulla linea Adriatica: ritardi fino ad un'ora per i treni Regionali ed Alta velocità. Caos a Roma, ripercussioni nelle Marche. Anche Ricci protesta
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Treni in ritardo. Il guaio grosso, oggi, si è verificato tra le stazioni Termini e Tiburtina a Roma, ed ha bloccato gran parte del traffico ferroviario sul versante occidentale, ma anche la linea Adriatica non è stata esente da contrattempi che hanno portato a ritardi anche pesanti. Giornata nera per chi viaggia in treno. Tra chi protesta anche l'europarlamentare marchigiano Matteo Ricci. L'ira di Salvini «È stato un errore umano» ha detto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini (corriereadriatico.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Situazioni che si verificano sempre più frequentemente, come dimostra il caos che si è registrato questa mattina, quando un guasto nelle stazioni di Roma Termini e Roma Tiburtina ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria. (Terni in rete)
Dalla stessa azienda fanno sapere alle agenzie di stampa che stanno ricostruendo esattamente quanto accaduto prima di prendere una posizione. Guasto treni e mercoledì nero per i viaggiatori. (Frosinone News)
Ansa (Avvenire)
Mentre la politica si “trastulla” per l’ennesima volta sull’ipotesi di privatizzazione delle Ferrovie dello Stato, crescono le criticità sulla maggiore tratta nazionale, l’Alta Velocità Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli. (Il Fatto Quotidiano)
Una giornata di passione per i trasporti con l'opposizione pronta a condurre sul Golgota il ministro Salvini. È lo stesso vicepremier leghista a spiegare la genesi del disastro ai giornalisti, dopo esser stato per ore bersaglio dell'opposizione. (il Giornale)
Matteo Salvini, l’uomo che ci mette la faccia – ovunque, nelle piazze elettorali, al citofono coi drogati, a Roma e a Lampedusa, a San Lorenzo e a Pontida, in ogni luogo dove un immigrato delinque o una rom incinta scippa – la faccia preferisce preservarla quando a fare crash sono le sue dirette competenze, e nello specifico i treni in orario, mitologico riferimento del “quando c’era lui”. (La Stampa)