La Danimarca abolisce tutte le restrizioni contro il Covid, è il primo paese dell'Ue a farlo

Tuscia Web ESTERI

Solo la grande adesione popolare alla vaccinazione ha permesso alla Danimarca di essere il primo paese europeo a non considerare più il Covid una “malattia socialmente critica”.

È il primo paese dell’Unione europea a farlo.

Il paese scandinavo aveva cominciato ad allentare progressivamente le restrizioni per arginare la pandemia già ad agosto.

Da oggi infatti non è più necessario mostrare il green pass nemmeno per entrare nelle discoteche e night club. (Tuscia Web)

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Non serve più neppure per entrare nelle discoteche o negli stadi, dopo le molte limitazioni già revocate dal primo settembre dal governo guidato dalla socialdemocratica Mette Frederiksen. Vaccinazione a portata di mano. (laRegione)

I dati parlano a suo favore, infatti il 75% della popolazione residente e il 95% degli anziani sono stati vaccinati con ambedue le dosi. Per festeggiare questo evento, si son già organizzati concerti rock e classici in pubblico, senza distanziamento né mascherina, e altri eventi mondani (bar, locali, discoteche) ritornano a libero accesso, come prima della pandemia (iLMeteo.it)

A partire dalla mezzanotte di venerdì il governo danese non considera più il Covid-19 "una malattia socialmente critica". Oltre l'80% delle persone di età superiore ai 12 anni ha avuto le due somministrazioni di vaccino. (Corriere TV)

Ultime misure restrittive anti-Covid rimosse da ieri in Danimarca, compreso l’obbligo del Green Pass in versione locale per entrare nelle discoteche e negli stadi, dopo che le autorità sanitarie hanno giudicato la pandemia “sotto controllo” e il coronavirus “non più una minaccia critica”. (95047)

Per le autorità il virus non è più una minaccia sociale: il senso di responsabilità degli abitanti sta facendo la differenza. La Danimarca è il primo Paese dell'Unione Europea che ha deciso di mettere da parte le restrizioni anti-Covid. (Today.it)

I contagi registrati in questi giorni rimangono alla quota di poche centinaia e in prevalenza riguardano persone molto giovani che sopportano bene la malattia, non incidendo così sui ricoveri giornalieri e di conseguenza sulla pressione sul sistema sanitario Abbiamo aperto la porta, ma possiamo chiuderla, se necessario” ha dichiarato il professore di virologia dell’Università di Aarhus Soeren Riis Paludan. (ticinolive)