Tamponi pagati dalle aziende. Il caso Valbruna (e tutte le altre)

Corriere della Sera INTERNO

Il presidente emiliano di Confindustria, Valter Caiumi, propone di rinviare l’obbligo e suggerisce che le aziende paghino, appunto, i tamponi.

Lanciano un grido d’allarme farmacisti e centri di sanità privati inondati dalle richieste.

A proposito di grandi aziende, la San Benedetto risponde «L’unica comunicazione è l’intenzione di applicare la normativa vigente».

Il caso Emilia-Romagna Ma c’è chi, ad esempio in Emilia Romagna, rompe gli indugi. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Penso ad autotrasportatori, panificatori, lavoratori dell’edilizia, delle imprese di pulizie, impiantisti» dice Moreno De Col, presidente veneto di Cna. Certo la strada maestra dovrebbe essere la profilassi, per questo il ricorso al tampone per ottenere il Green pass è definito «improprio» dall’Usl 3 (La Nuova Venezia)

Seguendo la linea rossa tratteggiata si vede che il numero di morti giornalieri ora è stato meno di un decimo del numero dei morti della prima ondata. Chissà se è mai venuto in mente ai molti che ieri si sono accodati ai nostalgici del fascismo al grido no green-pass". (PerugiaToday)

Alla Ducati i test fai da te per andare in mensa Infatti le aziende stanno procedendo in ordine sparso. La verifica del Green pass (LaPresse). Da settimane i sindacati dei metalmeccanici bolognesi chiedevano che fossero le imprese ad accollarsi il costo dei tamponi. (Corriere della Sera)