Emissioni: si avvicina l'entrata in vigore dell'imposta UE - Podcast
Segui il podcast su: Spotify Google Podcast Apple Podcasts Spreaker Dal mese di ottobre prende avvio la fase di apprendimento per l'attuazione del Carbon Border Adjustment Mechanism, nei settori pilota di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, idrogeno ed elettricità. E ciò in virtù del Regolamento di esecuzione della Commissione UE del 17 agosto 2023, col quale sono state stabilite le modalità operative del regolamento UE che introduce una nuova entrata fiscale destinata al bilancio dell'Ue che si basa sul “meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere”. (Altalex)
Ne parlano anche altre fonti
Una misura, quella della carbon tax, che potrebbe portare un effettivo contributo alla lotta contro le emissioni di CO2. Non verrà quindi applicato il tanto temuto dazio CO2, quello previsto per pareggiare il prezzo del carbonio prodotto in Europa rispetto a quello in altri paesi extra UE. (Wall Street Italia)
L’obbiettivo di questa misura – come spiega la Commissione UE in una nota – è “evitare che le politiche climatiche dell’Unione Europa vengano aggirate ricollocando la produzione in Paesi con standard ambientali meno ambiziosi o rimpiazzando prodottio europei con prodotti importati con un’impronta carbonica maggiore”. (Hydronews)
Bruxelles – Non una tassa vera e propria, ma uno strumento di diplomazia climatica per tassare le ‘emissioni importate’ e alzare le ambizioni globali sulla riduzione delle emissioni. (EuNews)
, l’Unione Europea ha introdotto un nuovo meccanismo fiscale chiamato Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), noto anche come carbon tax, nell’ambito del pacchetto “Fit for 55” per raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo (Partita Iva)
Il nuovo dispositivo sta già alimentando critiche, speranze e molte incertezze circa i costi economici che comporterà rispetto ai vantaggi climatici e di mitigazione della concorrenza sleale che intende offrire. (Qualenergia.it)
Ascolta la versione audio dell'articolo Partenza soft, ma non indolore per la nuova “tassa” europea sulla CO2 d’importazione, che fin dai primi mesi di applicazione rischia di provocare ulteriori rincari e scossoni alle catene di rifornimento, già messe a dura prova dalla guerra in Ucraina e dalle crescenti tensioni commerciali con la Cina (Il Sole 24 ORE)