Italia - Impatto positivo del PNRR su PIL e debito pubblico

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Websim ECONOMIA

Un impatto sul PIL fino all’1.9% al 2026 sarebbe positivo e sosterrebbe la crescita dell’Italia, con effetto anche sulla riduzione del debito. Fatto La BCE ha comunicato che un utilizzo “al meglio” delle risorse messe a disposizione dal PNRR porterebbe a uno stimolo fiscale per l’Italia tale da aumentare in via permanente il PIL italiano, nello scenario migliore, dell’1.9% fino al 2026 e dell’1.5% fino al 2031 rispetto a un PIL senza questi sostegni. (Websim)

La notizia riportata su altri media

I fondi del Next Generation Eu possono alzare di 1,4 punti il PIL dei due principali Paesi beneficiari, Italia e Spagna, fino al 2026, nello scenario di un "elevato assorbimento" degli aiuti europei e di una produttività media della spesa implementata tramite il PNRR (LA STAMPA Finanza)

Insomma, il ministro Tommaso Foti deve ringraziare il neo-commissario europeo Raffaele Fitto e provare a rimettere in carreggiata un Piano nazionale di ripresa e resilienza che rischia di portare meno benefici del previsto, secondo quanto stimato dalla Bce (LA NOTIZIA)

L’impatto del Pnrr sul debito italiano sarà la metà di quello atteso. A dirlo, nelle anticipazioni del primo bollettino economico del 2025, è la Banca Centrale Europea. Stilando un bilancio dei primi quattro anni del NextGenEu, Francoforte spiega come l’impatto favorevole degli aiuti sui debiti di Italia e Spagna – i due Paesi che maggiormente beneficiano del piano in termini di fondi – «vede una significativa revisione al ribasso rispetto alle stime iniziali della Bce». (Milano Finanza)

Bce, con il Pnrr spinta al Pil dell’1,9%. Meno effetti sul debito

Sono le previsioni della Banca centrale europea, che oggi ha pubblicato uno aggiornamento previsionale a quattro dal lancio di Next Generation Eu.In generale, secondo l'istituzione di Francoforte il programma avrà un impatto positivo sui livelli di crescita dell'area euro sul lungo termine, mentre l'effetto sull'inflazione sarà relativamente contenuto. (Tiscali Notizie)

Con una spinta minore del previsto per il Pil potenziale di Spagna e Italia, i due maggiori beneficiari, e ricadute anche sul debito: un trend da invertire con una corsa a mettere a terra gli investimenti e adottare le riforme del Pnrr (Corriere della Sera)

Spendere bene e senza ritardi per tornare a crescere a un ritmo sostenuto. In caso di alto assorbimento dei finanziamenti, i fondi del Pnrr possono aggiungere al Pil dell’Italia fino a +1,9% nel periodo compreso tra l’inizio degli esborsi e il prossimo anno, prima cioè che il maxi-programma Ue per sostenere la ripresa post-pandemica giunga alla sua naturale scadenza, il 30 giugno 2026. (ilmessaggero.it)