Riforma pensioni: età 62 anni, quota 41, assegno ai giovani | Ultime notizie

Corriere della Sera INTERNO

Il pressing dei sindacati punta su una nuova flessibilità in uscita a partire dai 62 anni o, in alternativa, con 41 anni di contributi a prescindere dall’età.

Le richieste dei sindacati in alcuni punti coincidono con l’idea di riforma già espressa dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.

Vediamo allora più dettagliatamente quali sono le richieste dei sindacati

Intanto, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha dato la disponibilità del governo a riaprire, come richiesto dai sindacati, il cantiere delle riforme già entro mese. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Ed è stata coordinata”, ha aggiunto Lagarde ricordando la “buona sincronia raggiunta tra le azioni di politica monetaria e fiscale” messe in campo da Bce e Unione europea (LaPresse) – “Siamo stati colpiti tutti insieme e solo insieme possiamo uscirne”. (LaPresse)

Dal 1° gennaio 2022 verrà ripristinata la legge Fornero che prevede l’uscita da lavoro a 67 anni Nel PNRR addio a quota 100. Nel PNRR il governo ha deciso di abbandonare definitivamente la quota 100, il meccanismo di pensionamento anticipato introdotto dal governo Conte I nel 2019. (Orizzonte Scuola)

(LaPresse) – “Dobbiamo affrontare la sfida di rendere la nostra unione monetaria più resistente agli shock ciclici. “In secondo luogo – ha proseguito -, dobbiamo trasformare le nostre economie mentre i cambiamenti strutturali accelerano intorno a noi. (LaPresse)

Ma serve una riforma «vera» e organica, non «a pezzettini» come Quota 100 -in scadenza a fine anno- dicono. E bisogna anche guardare i veri numeri di Quota 100. (ilGiornale.it)

Un esempio pratico: se in un contratto part time verticale, un lavoratore era impegnato in un mese due settimane su quattro, l’Inps riconosceva solo due settimane ai fini contributivi per la pensione. (The Wam.net)

Anche l'attuale orientamento giurisprudenziale, in ogni caso, ha riconosciuto la necessità che il contratto part-time di tipo verticale o ciclico - caratterizzato dalla concentrazione dell'attività in alcune settimane del mese o per alcuni mesi dell'anno, alternata a periodi di non attività - sia equiparato alla generalità dei rapporti di lavoro part-time. (ilgazzettino.it)