Siria, Turchia: “Colpiti 181 obiettivi”. Il ricatto di Erdogan: “Ue non ci ostacoli o vi…

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Iniziativa bipartisan in Senato per sanzioni ad Erdogan.

Anzi, ci saranno “molto più che sanzioni” se il presidente Erdogan “non agirà nel modo più umano possibile”.

La Turchia penetra nel nord della Siria dopo l’offensiva militare, lanciata giovedì.

Sono 181 gli obiettivi curdi nel Nord-est del Paese, informa il ministero della Difesa di Ankara, colpiti dagli oltre 5mila soldati delle forze armate nel corso dell’operazione Fonte di pace. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan prima di partire per il vertice Nato di Londra. (La Nuova Sardegna)

In cima all'agenda: l'ascesa della Cina e la militarizzazione dello spazio, oltre alle difficili relazioni con la Russia. Nella serata di martedì, lo stesso Macron insieme ad Angela Merkel e Boris Johnson ha avuto un incontro "utile" di quasi un'ora con il presidente turco senza però che siano state sollevate "tutte le ambiguità". (LaPresse)

Con ragioni diverse, la Nato ha subito le forti critiche prima di Donald Trump, poi di Recep Tayyip Erdogan e infine di Emmanuel Macron. A poche ore dal meeting sui 70 anni della Nato, Macron ha confermato le sue parole, a cui segue una dichiarazione del Presidente turco Erdogan. (Eastwest)

È da quel momento infatti che l’imam Fethullah Gülen e i suoi seguaci vengono formalmente accusati dal governo di aver orchestrato la destabilizzazione dello stato turco. Si tratta di una strategia che sta creando numerose tensioni a livello diplomatico, nelle forze politiche dei vari paesi e all’interno delle comunità della diaspora che si trovano spesso divise. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

Infatti, se i tassi fossero ridotti ulteriormente, non è escluso il rischio di una nuova crisi monetaria. Secondo il Fondo monetario internazionale, la Turchia dovrebbe invece mantenere tassi di interesse elevati finché la riduzione dell’inflazione non sarà stabile e duratura. (ISPIonline)

Secondo Zehra Dogan nessun artista può volgere le spalle alla società, ma anzi, un pittore deve usare il suo pennello come arma contro gli oppressori. E’ stata rilasciata a febbraio di quest’anno Zehra dopo aver scontato la sua pena. (Il Progresso Magazine)