In regione i contagi sono diminuiti ai livelli di ottobre. Ma nel 2020 è scesa la speranza di vita

Il Piccolo SALUTE

Valerio Valenti, prefetto di Trieste, non ha mai nascosto le preoccupazioni da movida: assembramenti fuori controllo che possono vanificare gli sforzi di contenimento del coronavirus.

La regione, da gennaio a marzo 2021 ha inoltre registrato oltre mille morti in più rispetto allo stesso periodo 2019

Il periodo dal 26 aprile al 2 maggio è comparabile al trend di metà ottobre.

Proprio adesso che, dopo quasi sette mesi, il Friuli Venezia Giulia è sceso sotto i 1.000 positivi settimanali. (Il Piccolo)

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Guardando, infine, ai capoluoghi, resta Trieste quello con il maggior tasso di contagio, pur se in netto miglioramento rispetto a due settimane fa. Attualmente, i casi sono 3,4 ogni mille residenti, pari a 689 positivi (erano 962 15 giorni fa), 1.285 persone in quarantena e 704 decessi complessivi. (Il Friuli)

Insomma, poco meno di 100 mila dosi sono in attesa di essere inoculate. Per quanto riguarda la fascia d’età 60-69, un’altra che finora non sta mostrando un’adesione soddisfacente, ieri le prenotazioni sono state 4.418. (Il Piccolo)

Al momento, infatti, il nostro sistema sanitario ha sia una buona disponibilità di vaccini sia la capacità di somministrarli a un numero elevato di persone". Se non ci sarà un'inversione di tendenza nell'andamento delle prenotazioni, Riccardi valuta l'ipotesi di estendere la campagna vaccinale anche ad altre fasce d'età (Telefriuli)

Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Patto per l’autonomia, Cittadini, Open Fvg e Walter Zalukar hanno presentato una mozione per chiedere l’istituzione di una commissione speciale, non più di inchiesta, come da precedente richiesta bocciata. (Telefriuli)

Analogo l’andamento dei ricoveri nei reparti di area medica: ora sono 211 ma c’è stato un momento in cui erano 700. La bella stagione, inoltre, consentirà di stare di più all’aperto, dove il virus si diffonde meno facilmente rispetto agli ambienti chiusi». (Il Messaggero Veneto)

Non in solitudine a Palmanova” Per Spitaleri “proprio per la necessità di collegamenti con il Governo nazionale, la riforma della sanità dev’essere fatta con tutte le forze politiche e sociali che ci staranno. (Il Friuli)