Giappone valuta possibilità rilascio scorte petrolio dopo richiesta Usa - fonti - fxempire.it

FX Empire Italy ECONOMIA

Il Giappone non ha mai rilasciato scorte dalle riserve di Stato, mentre le aziende petrolifere lo hanno fatto nel corso della Guerra del Golfo del 1991 e in seguito al terremoto del 2011 e agli tsunami.

Le fonti hanno chiesto di non essere identificate poiché il piano non è stato reso pubblico.

Una delle fonti ha detto che il governo sta pensando di rilasciare scorte dalla porzione che supera il totale minimo richiesto come espediente legale. (FX Empire Italy)

Ne parlano anche altre fonti

Il rilascio coordinato potrebbe aggiungere tra 70 e 80 milioni di barili di greggio circa, inferiore alle attese del mercato oltre i 100 milioni di barili, secondo una nota Goldman Sachs. Il Giappone rilascerà “un paio di centinaia di migliaia di chilolitri” di greggio dalle riserve nazionali, anche se le tempistiche non sono ancora state decise, ha detto il ministro dell’Industria Koichi Hagiuda. (FX Empire Italy)

La massima estensione di questo ribasso, poi, si trova in area 41,30 dollari (III obiettivo di prezzo) Le indicazioni dell’analisi grafica. Il petrolio (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 19 novembre a quota 75,94 dollari in ribasso del 3,15% rispetto alla seduta precedente. (Proiezioni di Borsa)

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È inoltre possibile seguire la nostra pagina Facebook per rimanere aggiornati sulle ultime notizie economiche e analisi tecniche Potrebbe riprendere, dopo un deciso ritracciamento, il movimento long (Onda 3 Primaria) ma occorre attendere una conferma nella seduta odierna per iniziare un’operatività in ottica long: una chiusura giornaliera superiore del massimo della seduta precedente. (FX Empire Italy)

Alle 11,05 il Brent perde l’1,09% a 78,82 dollari al barile, mentre i futures sul greggio Usa cedono l’1,5% a 75,60 dollari al barile. (Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri) (FX Empire Italy)

Il greggio di riferimento europeo Brent perde lo 0,37% a 78,6 dollari al barile mentre il benchmark americano WTI cede il 3,68% a 76,1 dollari al barile. A pesare sono ancora una volta i timori per la ripresa della pandemia e l'orientamento di USA e Cina a rilasciare le riserve strategiche, come soluzione per abbassare i prezzi. (Il Messaggero)