Custodia cautelare. Vietato pubblicare l’ordinanza
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"Al fine di rafforzare alcuni aspetti della presunzione di innocenza della persona indagata, è fatto divieto di pubblicazione del testo dell’ordinanza di custodia cautelare...". È questa la ratio della modifica dell’articolo 114 del codice di procedura penale, il cui decreto legislativo è stato approvato ieri Consiglio dei ministri. Il divieto, valido sino alla conclusione delle indagini preliminari o sino al termine dell’udienza preliminare, è preso per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni della direttiva europea. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Così Francesco Petrelli, Presidente Unione Camere Penali Italiane, in una nota, in riferimento al decreto legislativo, approvato in esame preliminare dall’ultimo Consiglio dei ministri, che dà attuazione all’articolo 4 della legge di delegazione europea 2022-2023 (legge 21 febbraio 2024, n. (NT+ Diritto)
ROMA. E il Consiglio dei ministri licenzia la controversa proposta della norma Costa. (La Stampa)
Si parla, nello specifico, dell’emendamento presentato dal deputato di Azione Enrico Costa, inserito nella Legge di Delegazione Europea che, tra dicembre e febbraio, aveva già ottenuto il semaforo verde di Camera e Senato. (L'INDIPENDENTE)
Con la norma sarà vietato riportare gli atti, integralmente o per estratto, consentito solo il riassunto. Protestano i giornalisti. Secondo Costante (Fnsi) ora il paese è sempre meno libero; per l’UsigRai è un regolamento di conti contro la libera informazione (Primaonline)
Perché la norma di Enrico Costa è stata battezzata da tutta la stampa italiana come un “bavaglio” ? Che cosa comporta? Quali rischi possono correre i colleghi che decidono comunque di pubblicare una frase dell’ordinanza di custodia cautelare divenuta ormai un atto segreto? Cerchiamo di addentrarci in questo ginepraio. (la Repubblica)
La segretaria generale della Fnsi: «Brutta notizia per i giornalisti e ancor più brutta per i cittadini, che non potranno conoscere per mesi fatti di rilevante interesse pubblico». Il presidente Di Trapani: «Un ritorno al passato che nulla ha a che vedere con il garantismo». (Fnsi)