Auto elettriche: i dazi spingono la Cina verso i mercati emergenti

I produttori cinesi di veicoli elettrici stanno adattando le loro strategie di esportazione in risposta ai crescenti dazi imposti da Stati Uniti, Europa e recentemente anche dal Canada. Le aziende stanno ora orientando le loro esportazioni verso i mercati emergenti in Asia, Centro e Sud America e Medio Oriente, come evidenziato dal recente rapporto di Moody’s.Secondo l'analisi dell'agenzia di rating, questa nuova direzione comporta rischi significativi, tra cui quelli geopolitici, di esecuzione e costi, di adeguatezza del mercato e normativi. (LA STAMPA Finanza)

Ne parlano anche altre fonti

Per l’Ue - al “green deal” sarebbero quelle elettriche, anche se continuano a costare “un occhio della testa”. Che, accusate di ricevere forti sussidi statali, l’Ue ha deciso che i loro prodotti saranno gravati di dazi fino al 47%… sussidi per i quali ci sarebbe poco da meravigliarsi visto il tipo di economia in Cina (figuriamoci poi per prodotti che devono essere esportati e fare concorrenza ai “cattivi” capitalisti del mondo). (Aduc)

Renzo Isler, già storico top manager delle Generali in Cina e fino al giugno scorso segretario generale della Camera di Commercio Italiana, coordina la task force europea (Eusme Centre) che accompagna le piccole e medie imprese nel Paese: «C’è molto ottimismo e una riscoperta di interesse imprenditoriale dalla Cina verso l’Italia e viceversa». (Nordest Economia)

Se in origine è stata l'Europa a capire con colpevole ritardo che il vantaggio tecnologico dei costruttori asiatici non sarebbe stato compensato in tempi brevi dalle Case europee, applicando di conseguenza pesanti dazi, oggi è toccato al Canada adottare misure durissime per penalizzare l'export di vetture a zero emissioni con dazi del 100% e del 25% sull'alluminio e sull'acciaio di fabbricazione cinese. (Virgilio)

Seguendo le mosse degli Stati Uniti, il Canada ha deciso di applicare una tariffa su tutti i veicoli elettrici provenienti dalla Cina. (ClubAlfa.it)