Roma, attori, registi e produttori uniti: «Salviamo i cinema abbandonati»

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A Roma attori, produttori e registi si stanno organizzando per salvare i cinema abbandonati e in vendita, a maggior ragione dopo l’ultima operazione di un fondo olandese che per 42 milioni ha acquisito all’asta nove sale del circuito Ferrero e in vista della quasi certa approvazione della nuova legge regionale del Lazio che prevede, dopo 15 anni ininterrotti di inattività, la caduta del vincolo di destinazione d’uso. (Corriere Roma)
Su altri media
In settimana alla Regione Lazio ci sarà un tavolo con gli addetti ai lavori del settore cinematografico dopo l'appello degli artisti per i cinema di Roma. "Con Carlo Verdone ci siamo sentiti al telefono. (Tiscali Notizie)
Leggi tutta la notizia Ci sono decine di cinema in città il cui destino resta nebuloso. (Virgilio)
Mentre si acuisce lo scontro politico sulla legge regionale che potrebbe portare alla scomparsa di 30 cinema nella Capitale - le sale attualmente chiuse che grazie a vincoli più blandi potrebbero diventare supermarket o sale bingo - il Campidoglio è pronto a difendere la propria pianificazione urbanistica inserita nelle nuove norme tecnico-attuative del Piano regolatore. (Corriere Roma)

Riccardo Milani, sceneggiatore e regista romano («La guerra degli Antò», «Benvenuto Presidente!», «Mamma o papà?», «Come un gatto in tangenziale», «Tutti pazzi per amore») e marito di Paola Cortellesi anche lei firmataria dell’appello per salvare le sale che chiudono, invita a guardare l’esempio del cinema America e, poi, si dice disponibile a mettersi in gioco in prima persona, se davvero l’idea di una cordata locale che subentrerebbe nella gestione dovesse prendere corpo: «Non è il mio mestiere, ma io voglio che nella mia città le sale funzionino quindi sì, io dico che ci sono». (Corriere Roma)
elaborazione fatture; Gestione della relazione con il cliente dal primo contatto sino alla customizzazione dei servizi; (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Da domani in poi ogni giorno e’ buono. Dobbiamo fare una riunione con l’Anica, l’associazione degli esercenti, i produttori e i presidenti delle commissioni regionali Urbanistica e Cultura per trovare una soluzione condivisa che metta fine alla parola degrado una volta per tutte”. (RomaDailyNews)