Riforma del fisco, Draghi vuole abbassare le tasse e cita il modello danese

Consumatore.com INTERNO

Certo, quello danese è un sistema fiscale che non può essere compreso guardando ai soli numeri, che per alcuni versi non sono così distanti dal modello italiano

L’intenzione di Draghi, almeno da alcune indiscrezioni che circolano sui giornali, sarebbe quella di aiutare la classe media attraverso una consistente riduzione delle tasse sul lavoro.

Il governo Draghi appena nato, si è presentato alle camere con un programma importante e ambizioso. (Consumatore.com)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma bisogna però anche considerare che così quella di Draghi potrà essere soltanto una riorganizzazione con mini-tagli dell'Irpef visto che la riforma, in questa prospettiva, dovrebbe autofinanziarsi Il Sole 24 Ore riporta oggi l'esempio dello scaglione Irpef dei redditi da 28mila a 55mila euro all'anno. (Today.it)

Infatti, la proposta si presenta con una riforma fiscale che non riforma, con prelievo IRPEF in 12 rate mensili più acconto e saldo. La riforma fiscale ultimamente prospettata sembrerebbe cambiare rotta. (Proiezioni di Borsa)

Si sta concretizzando l’idea di una nuova proposta di riforma fiscale che tutto sembra fuorché una “riforma”. È difficile poter parlare di una vera “riforma” fiscale, in quanto si tratterebbe, sostanzialmente, di più comodo prelievo mensile dell’acconto e saldo Irpef. (InvestireOggi.it)

Orientando le proprie scelte in base ai due obiettivi di «progressività» e «riduzione della pressione fiscale» indicati dal premier Draghi (Il Sole 24 ORE)

Draghi, obiettivo riforma fiscale di Marco lo Conte 22 febbraio 2021. Nel suo primo discorso da Presidente del Consiglio Mario Draghi ha indicato al Senato e al Paese priorità importanti: il contrasto alla pandemia, il recupero della didattica perduta, ambiente, digitalizzazione, pubblica amministrazione e Fisco. (Il Sole 24 ORE)

Il premier ha menzionato la riforma fiscale danese del 2008, quando vennero cambiate simultaneamente più tasse in poco tempo. Se accettiamo il principio che la riforma non si possa fare in disavanzo, occorre rimodulare al rialzo il resto dell’imposizione fiscale. (La Stampa)