Crisi industriali, Jindal chiude Sertubi: a casa i 51 lavoratori dell'azienda triestina

Il Messaggero ECONOMIA

A incidere sulla crisi di Sertubi, anche l'impossibilità di usare il marchio «made in Italy» sui tubi prodotti in India e perfezionati in Italia.

È la fine della Sertubi, azienda triestina acquisita nel 2011 dall'indiana Jindal Saw e specializzata nella realizzazione di tubi in ghisa.

Produzione interrotta dal prossimo primo dicembre, con 51 persone che saranno lasciate a casa da subito.

Jindal Saw Italia è controllata della Jindal Saw Limited e fa parte del Gruppo O. (Il Messaggero)

Se ne è parlato anche su altre testate

Inviate controdeduzioni a Antitrust Ue L'azienda ha rimarcato che il comparto cantieristico deve consolidarsi e compattarsi per fronteggiare la competizione con i colossi rimasti sul mercato. Incendi Prende fuoco il frigorifero, evacuato appartamento in via dei Moreri a Trieste I Vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l'appartamento, che si trova al secondo piano di uno stabile. (Diario di Trieste)

Trieste dice addio alla Sertubi. L'annuncio ufficiale è arrivato ieri 15 novembre da parte della proprietà indiana della Jindal Saw con pesanti conseguenze dal punto di vista occupazionale. (Triesteprima.it)

Trieste perde anche Sertubi: gli indiani di Jinda Saw hanno messo la parola fine, con la cessazione completa della produzione dal primo dicembre.Dopo mesi di voci di corridoio, c'è l'ufficialità: 54 operai a casa da subito. (TGR – Rai)

Nei mesi scorsi era stato posto il problema dell'apposizione del marchio "made in Italy" sui tubi realizzati in India e rifiniti a Trieste, "brand" che avrebbe agevolato Jindal nelle euro-gare. Sulla base dell'intesa, per i dipendenti che non intendessero aspettare la scadenza della Cigs sono previste 12 mensilità. (Agenzia ANSA)